28 Marzo 2024

Qui su Uni Info News, il mercoledì è dedicato agli scrittori: con cadenza settimanale, verranno pubblicati racconti e poesie di giovani autori da tutta Italia, selezionati dalla nostra redazione!

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Oggi vi presentiamo un racconto breve di Marco Bonavia, viterbese di nascita, rugbista per passione e intenso, fulminante scrittore. Buona lettura!

L’incontro

di Marco Bonavia

 

Le dune sono così lontane da sembrare piatte e ogni passo affonda nella soffice e fresca sabbia. Nel deserto la temperatura cambia drasticamente, ma questo è solo l’inizio del deserto e oggi è soltanto una notte fresca e illuminata dalla luna.

Non so cosa stia facendo qui. Vago e mi annoio e cerco qualcosa. Mi fermo. Nulla. Non un rumore. Un rumore no, ma un odore sì. Ho sempre sentito delle cose nell’aria e oggi le stavo cercando con attenzione per trovare qualcosa che potesse sconfiggere la mia noia. È arrivato con una folata: è un po’ lontano, ma lo posso raggiungere, tanto correre non è mai stato un problema.

So  perfettamente dove andare: questa è casa mia e mi oriento benissimo. E poi questo odore particolarissimo. È scuro, è diverso. Forse un qualche animale? Forse una di quelle cose che trovo ogni tanto e che non mi so spiegare? Rallento quando lo percepisco vicino. Una brezza sembra venire direttamente dalla luna che questa notte splende. È una brezza che non agita nulla: tutto è calmo e piatto. Un respiro. È viva; qualsiasi cosa sia.  Quando l’alito di vento la raggiunge si sente uno strano vibrato. La guardo. La studio. Sono fortunato a vederci così bene anche di notte, così mi posso permettere di guardarla da lontano. Di una cosa sono sicuro: è strana. I colori si susseguono sempre diversi con l’eccezione di due macchie nere che quasi la incorniciano e di un lungo pelo rosso sulla sommità del capo. Credo che stia dormendo.


Ascolto un respiro calmo,  qualche leggerissimo tremito. È sicuramente la cosa più particolare che abbia mai visto, ma non mi fa paura: è tutto così calmo qui. Si vedono poche stelle perché la luce della luna le oscura tutte. Mi avvicino. La cosa che mi colpisce di più è la quiete: non si accorge che mi avvicino e ne sono contento, quell’essere si poteva spaventare e scappare o addirittura attaccarmi spinto dall’istinto e dalla paura. Io però mi sono avvicinato con circospezione. Adagio; sono capacissimo di non fare rumore quando voglio.

Guardo quella cosa; no, cosa non va bene: mi sono perfettamente accorto che è viva. Guardo quella creatura. Il manto è di ogni colore, la pelle è nera come la notte, anzi più di una notte come questa: la sua pelle è una notte senza luna. Infine il pelo è concentrato in cima, è lungo, sembra sporco ed è di un colore rossiccio. Lo annuso. Porta con sé mille odori diversi. Mille nel manto, mille nel pelo, diecimila sulla pelle. Si muove leggermente. Forse sta addirittura sognando, chi lo sa? All’improvviso si sveglia, ma io sono andato via: questo è il mio regno e la notte è il mio prato. So benissimo cosa succederà e quando. In questa calma abissale niente può sorprendermi.

Una cosa sola mi ha stupito: può capitare di incontrare creature viventi nel deserto, ma non mi spiego perché era accompagnata da un oggetto che non avevo mai visto, sembrava un piccolo albero, ma non era vivo, eppure vibrava. Cos’era? Per soddisfare la mia curiosità ho scoperto qualcosa che l’ha acuita.

 

Quando raggiunsero la gitana videro che accanto al suo giaciglio c’erano orme di leone. Sei stata fortunata – le dissero.

Lei si era svegliata quella notte; aveva sentito qualcosa, ma una profonda sensazione di calma non l’aveva mai abbandonata. Non disse una parola e prese il suo mandolino e la giara che aveva usato come cuscino: sarà stata davvero soltanto fortuna?

 

 

Henri Rousseau -La Bohémienne Endormie
Henri Rousseau -La Bohémienne Endormie

 

 

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foto profilo rid  Marco Bonavia, classe 1992, nasce a Viterbo. Studia lettere antiche all’università di Pisa. Ama i libri e il rugby, che però non ricambiano e gli hanno chiesto di rimanere amici. Attualmente gioca nel Rugby Livorno 1931, dopo essere cresciuto nell’Union Rugby Viterbo.

 

 

 

 

 

 

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Giulia

Giulia Pedonese, classe 1992, ha cominciato a scrivere prima di sapere la grammatica e, visto che nessuno è riuscito a fermarla, studia lettere classiche all'università di Pisa. Ama cantare, non ricambiata, e nel frattempo si è data un nome d'arte con i baffi.

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