24 Aprile 2024

L’operetta che sarà rappresentata il 20 febbraio al Teatro Verdi di Pisa è probabilmente la più celebre del genere, ossia La Vedova allegra di Franz Lehár. Stamane nel foyer del Verdi si è tenuta la consueta presentazione-aperitivo nel corso della quale il M° Marcello Lippi, direttore artistico del Teatro, ha esposto al pubblico alcune peculiarità dell’opera in allestimento ed ha rapidamente tratteggiato uno schizzo di cosa andremo ad assistere.
Pregevole l’iniziativa di puntare sull’Ltl Opera Studio per la produzione dello spettacolo, importante laboratorio toscano premiato nel 2013 con il Premio Abbiati per la «miglior iniziativa» che si è visto azzerare i fondi statali senza alcuna spiegazione, come ha amaramente sottolineato il M° Lippi. Si tratta di un progetto che mira non solo a diffondere la lirica e la cultura musicale ma anche a preparare le nuove generazioni di cantanti e maestri accompagnatori; una sorta di versione più modesta della Riccardo Muti Italian Opera Academy, insomma.

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Un momento della presentazione della Vedova Allegra

L’operetta è un genere che per lungo tempo è stato ritenuto inferiore rispetto all’opera per la diversità del criterio con cui è scritta, dell’aspettativa del pubblico e soprattutto per la drastica differenza che intercorre tra i cantanti d’opera ed i cantanti che dovevano interpretare l’operetta: la scrittura vocale dell’operetta (quindi anche della Vedova Allegra) è pensata per una tessitura molto più vicina a quella della canzone popolare che non a quella del melodramma, difficoltà che i cantanti dell’Opera Studio hanno dovuto fronteggiare, così come hanno dovuto adeguarsi ai recitativi parlati che, ad onor del vero, saranno molto “caricati”, nel senso che i cantanti faranno comunque ricorso ad una vocalità impostata altrimenti il pubblico non potrebbe udire i recitativi. «In origine questo problema non si poneva – ha spiegato il M° Lippi – perché queste operette venivano rappresentate in ambienti privati od in piccole camere da concerto, quindi spazi molto piccoli e raccolti. Dato che la Vedova sarà rappresentata in sala grande ed i cantanti si esibiranno rigorosamente senza microfono abbiamo dovuto studiare questa escamotage. Il risultato sarà una sorta di singspiel, di Flauto Magico».
«Si è posto, inoltre, il problema della selezione del cast – ha continuato Lippi – perché i cantanti da operetta, oltre ad avere una vocalità diversa dai cantanti d’opera, erano un po’ come le nostre soubrette e gli uomini di spettacolo: sapevano cantare, ballare, recitare e trovare persone che sappiano fare tutto ciò non è affatto semplice, come si può immaginare.»


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Una scena dell’allestimento

Inoltre il Maestro ha illustrato un’altra difficoltà riguardo l’allestimento della Vedova Allegra e delle operette in generale: dato che si trattava di allestimenti “poveri”, destinati a continui rimaneggiamenti, per snellire i tempi i compositori non scrivevano la partitura per orchestra ma direttamente per voci e pianoforte, arrangiandola poi in base agli strumenti a disposizione ed il libretto più che un testo musicale fatto e finito era un canovaccio che veniva adattato a seconda delle esigenze. ne è un esempio l’Atto III che non è altro che un contenitore che il regista può eventualmente riempire con tutto ciò che vuole, dall’ingresso di ospiti ignoti al libretto all’esibizione di cantanti lirici, cosa che non avverrà durante l’allestimento pisano: il M° Lippi ha assicurato che la partitura sarà eseguita senza indebite aggiunte. La stessa cosa non si può dire dei tagli perché verrà rispettato il taglio di tradizione al celebre settimino È scabroso le donne studiar che verrà privato della seconda strofa che, per motivi a me ignoti, solitamente si preferisce non eseguire. Il M° Lippi ha anche fornito un contributo personale a questo allestimento curando alcune parti del libretto: interventi assolutamente non invasivi volti principalmente a restituire alcune sfumature e giochi di parole presenti nell’originale tedesco ma andati persi nella traduzione italiana.
Inutile dire che si è creata molta attesa per lo spettacolo. Noi di Uni Info News saremo presenti. E voi?

Per informazioni: 050 941111 www.teatrodipisa.pi.it

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Luca Fialdini

Luca Fialdini, classe '93: studente di Giurisprudenza all'Università di Pisa e di pianoforte e composizione alla SCM di Massa e sì, se ve lo state chiedendo, sono una di quelle noiose persone che prende il the alle cinque del pomeriggio. Per "Uni Info News" mi occupo principalmente di critica musicale.

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