10 Dicembre 2024

DSC_1011Chiunque di voi  lettori che abbia visitato la cittadina di Cecina si sarà sicuramente chiesto  che cosa fosse quella alta torre che sorge in mezzo al verde vicino al centro , la risposta è molto semplice aldilà delle mura che circondano quel piccolo boschetto si trova l’ex zuccherificio, una struttura ormai parte ormai della storia di Cecina!
Lo zuccherificio  nacque intorno al 1899 con gli accordi della società Etruria e della banca Tirrena.

La ciminiera tutt’oggi sovrasta il paese. Le foto dell’epoca la rappresentano nel pieno dell’attività, al suo interno lavoravano migliaia di uomini e migliaia erano le barbabietole che venivano trasportate dai camion dentro le industrie per poi subire il processo di trasformazione in zucchero. Il fumo della ciminiera appestava Cecina rendendo l’aria di via Ginori e d’intorni dolce e appiccicosa. DSC_1013La fabbrica fu all’apice del successo tra gli anni 1903 e 1922 fin quando pian piano il lavoro diminui , molti lavoratori andarono a casa e venne il giorno in cui suonò l’ultima campanella e l’ultima barbabietola fu lavorata. La fabbrica è rimasta in disuso fino ad oggi , è ormai metà di diversi coraggiosi fotografi e curiosi.


L’industria è composta da diverse strutture  su diversi piani, al suo interno ormai possiamo solo vedere alcuni vecchi macchinari e nient’altro. Le cose  sono cambiate  nel 2007 quando la “aulo cecina srl” comprò 120 000 metri cubi di terreno per un riutilizzo, per fortuna i progetti da quanto ci viene riportato da fonti esterne sembrano arrenati così da dare la possibilità a qualche curioso o appassionato di visitare ancora questo grande colosso.

Di seguito le altre foto del complesso industriale:

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Melissa Stefanini

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Melissa Stefanini

Nata a Livorno il 21 ottobre 1994 e residente a Rosignano Solvay. Appassionata di tutto ciò che può essere antico, macabro ma allo stesso tempo affascinante e con una storia da raccontare. Mi diverto così nel mio poco tempo libero a cercare e visitare luoghi abbandonati per poi raccontare la loro storia a voi lettori.

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