Livorno. Sarà il grande direttore israeliano Asher Fish, protagonista nei massimi teatri del mondo ed esaltato dalla critica internazionale come interprete wagneriano fra i più raffinati dei nostri tempi, ad inaugurare lunedì 11 gennaio, alle ore 21 sul podio dell’esperta Orchestra della Toscana la Stagione Concerti 2016 del Teatro Goldoni di Livorno.
Ospite regolare sui maggiori palcoscenici europei e americani ed alla guida di complessi sinfonici di prestigio, Fish vanta collaborazioni con orchestre quali la Israel Philharmonic, Chicago Symphony, Münchner Philharmoniker, Mozarteum Orchester, NDR Hamburg, National de Lyon, Western Australian Symphony, le orchestre sinfoniche di Atlanta, Detroit, Bergen e Seattle. È stato direttore musicale della New Israeli Opera e della Volksoper di Vienna, con enormi successi di pubblico e critica. Il suo repertorio parte dalle opere mozartiane e si sofferma a più riprese sulle opere di Wagner, di Richard Strauss, Janacek, con ampio spazio al teatro d’opera di Verdi, Puccini, Mascagni.
Sicuramente nelle sue corde di interprete c’è il romanticismo e il tardo romanticismo austro-tedesco ed infatti il momento culminante della serata sarà la Sinfonia n.5 in do diesis minore di Gustav Mahler una composizione che richiederebbe un organico enorme, resa nella misura di un’orchestra da camera grazie alla versione realizzata nel 2014 da Klaus Simons. Opera frutto della piena maturità umana ed artistica raggiunta dal compositore boemo, la Quinta è un’opera colossale per vastità di impianto e di costruzione, per la varietà e ricchezza di immaginazione e di idee musicali. I cinefili ne rammenteranno l’Adagietto nella colonna sonora di “Morte a Venezia” di Visconti e come spiegato dal M° Daniele Salvini nel corso della presentazione al pubblico di questo concerto, la Sinfonia presenta a fronte di una compattezza formale, un processo di trasformazione continua del materiale musicale, che determina un senso di instabilità e vertigine che attraversa tutta l’opera: dall’agghiacciante Marcia funebre iniziale, che si apre con l’inquietante squillo di tromba, al secondo movimento, un Allegro in forma-sonata veemente, tempestoso ed animato, allo Scherzo carico di energia e vitalità, fino a giungere a quell’oasi di pace che è l’Adagietto, la cui scrittura rarefatta, la magica sospensione del tempo segnano il temporaneo distacco da ogni affanno terreno. Il Rondò-Finale riporta l’ascoltatore in un clima carico di tensione: segnato dalla presenza di motivi mozartiani e beethoveniani, con la sua forza ed esuberanza, col suo alternarsi di suono e rumore, di gioia e disperazione, sembra rappresentare l’illusione della vittoria, del trionfo definitivo della vita sull’angoscia, sul dolore, sulla morte.
In apertura sarà proposta Melodien, per orchestra del compositore rumeno György Ligeti (1923-2006) uno dei protagonisti della vita musicale del nostro tempo. L’opera gli fu commissionata nel 1971 dalla città di Norimberga in occasione del cinquecentesimo anniversario della nascita del pittore Albrecht Dürer. Le sue misteriose, esoteriche o grottesche atmosfere parlano all’ascoltatore con una forza immaginifica – affermano dall’ORT nella presentazione artistica del concerto – fatto che gli valse, tra l’altro, l’attenzione di Stanley Kubrick, che nel 1968 impiegò per la colonna sonora dell’epocale 2001 Odissea nello spazio frammenti delle sue composizioni (senza il consenso di Ligeti che poi gli avrebbe intentato causa). “La mia è una musica che suscita l’impressione di fluire senza inizio e senza fine – ebbe a dire lo stesso Ligeti – Vi si ascolta una frazione di qualcosa che è iniziato da sempre e che continuerà a vibrare all’infinito”.
Biglietti ancora disponibili presso il botteghino del Goldoni (tel. 0586 204290) martedì e giovedì ore 10-13, mercoledì, venerdì e sabato con orario 17-20; prezzi (formula Auditorium) dai 20 ai 23 €; giovani dai 16 ai 30 anni € 12; ragazzi dai 6 ai 16 anni con genitore € 7. Tutte le informazioni su www.goldoniteatro.it
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