BIOGRAFIA AUTORE: Mi chiamo Giorgiana Moruzzi e sono nata a Roma il 28 Settembre del 1980. Mi sono laureata in Comunicazione nel 2006 e poi dopo aver viaggiato un po’ in giro per il mondo ho iniziato, quasi per caso ad insegnare. In funzione di questo nel 2014 ho conseguito la seconda laurea in Scienze dell’educazione. Attualmente insegno in una classe terza elementare. Ho sempre coltivato una passione per la lettura di fiabe, storie e filastrocche e da sempre scrivo favole, poesie e brevi racconti. Questa è la mia prima pubblicazione e sono onorata che in qualche maniera contribuira’ a far conoscere il meraviglioso lavoro dell’associazione Faggio Vallombrosano Onlus.
–> Leggi QUI l’episodio precedente.
UN’INCREDIBILE AVVENTURA – Ep. 2
– “Un quaderno magico.”
– “Cosa dici?”
– “Si, parla!”
– “Sciocchezze! E poi scusa, ma dove lo hai preso? ”
Prakhash si mise seduto e, mentre raccontava la storia, aprì il quaderno pieno di segni strani e disegni.
– “Lo devi restituire Prakhash! Per qualcuno potrebbe essere prezioso. Cosa c’è scritto?”
– “Sei tu che sai leggere! Io non vado a scuola! Sono venuto qui per questo. Puoi aiutarmi per favore?” chiese con tono implorante Prakhash.
– “Dai qua!” rispose Hari prendendo il quaderno. Fissò lo sguardo su un rigo e iniziò a leggere sillabando alcune parole. Erano poche frasi scritte in indiano fra molte scritte in un’altra lingua sconosciuta.
“Il mio viaggio prosegue tra mille profumi e mille scoperte colme di magia.”
– “Prakhash questo sembra un racconto di viaggio! E’ certamente molto prezioso. Dobbiamo restituirlo!!” Prakhash si alzò in piedi infilandosi le mani nei capelli nero corvino e quasi piangendo disse:
– “E come facciamo? Io non so dov’è la ragazza dai capelli strani!”
– “Beh il diario può dircelo!”
Esclamò Hari allargando le braccia. Prakhash sfilò il libretto dalle mani dell’amico lo aprì e urlò alle pagine:
– “Dimmi dov’è chi ha scritto queste cose quaderno!”
Nessuna risposta. Prakhash perse di nuovo la pazienza e urlò nuovamente al quaderno senza ottenere alcuna risposta. Irritato lo lasciò cadere a terra.
– “Devi chiedere per favore!” rispose una voce dolce proveniente da un luogo misterioso.
Prakhash spaventato fece un paio di passi indietro. Anche Hari era spaventato. I due bambini si scambiarono uno sguardo atterrito. Quel quaderno aveva parlato davvero! Passarono diversi minuti, poi i bambini con aria circospetta si avvicinarono e si accucciarono accanto al quaderno osservandolo attentamente. Un oggetto rettangolare con una copertina sgualcita completamente piena di scritte. Le pagine erano gonfie di parole ed il loro volume sembrava lievitato sotto la spinta di tanti racconti. Ogni tanto un foglietto faceva capolino lasciando intravedere un particolare. Non sembrava minaccioso, eppure i due bambini rimanevano immobili. Timorosi, ma al contempo curiosi. Alla fine la curiosità ebbe la meglio e Hari lo aprì di nuovo. La voce si fece sentire ancora:
– “Beh che succede? Non mordo!” disse.
I due bambini si guardarono sgranando gli occhi. Ora erano meravigliati. Il loro mondo era pregno di magia, ma non avevano mai visto veramente qualcosa di fatato prima. Non riuscivano a parlare, ma dopo aver deglutito Prakhash si fece coraggio e chiese:
– “Chi sei?”
– “Come chi sono? Sono il quaderno. Lucia, la ragazza che mi ha decorato con tanto amore mi ha creato. Per lei sono davvero prezioso, perciò avendo sentito che volete trovarla ho deciso di aiutarvi.”
– “Come? La ragazza dai capelli strani è sparita in mezzo alla folla su un motorisciò e sarebbe impossibile ritrovarla.”
– “Impossibile è solo una parola fastidiosamente brutta!“
I due bambini a quella affermazioni si guardarono arricciando il naso.
– “Io posso aiutarvi.”
Proseguì la voce riempiendo il silenzio.
– “Come? Sei solo un quaderno!“
– “Vero… però sono un quaderno magico.”
– “Dove troviamo la ragazza dai capelli strani?”
– “Non è così semplice. Dovete scrivere la domanda qui, su queste pagine!”
Prakhash si prese i capelli tra le mani e digrignando i denti per la rabbia sbiascicò:
– “Io non so scrivere! Non vado a scuola!”
– “Può farlo il tuo amico! Provate!”
– “Io non scrivere in inglese. Non lo sto ancora studiando a scuola! Scrivo un pochino solo in indiano” disse Hari preoccupato.
Il quaderno rispose teneramente:
– “I libri ed i quaderni parlano tutte le lingue del mondo!”
I due bambini si guardarono rimanendo immobili per qualche istante, poi Hari fece spallucce e afferrò una penna. Aprì dove c’era una pagina vuota e faticosamente formulò la domanda.
“ Dove si trova la ragazza dai capelli strani?”
Subito delle parole iniziarono a comparire magicamente impresse sulla carta.
“ Non ha i capelli strani! Si chiama Lucia e porta i capelli legati in treccine colorate” rispose il quaderno.
Irritato dalla risposta burlona e beffarda del quaderno Hari riformulò la domanda.
“Puoi dirci per favore dove si trova Lucia?”
“Lucia si trova ancora a Jaipur!”
Prakhash guardò l’amico e disperato disse che sarebbe stato impossibile trovarla in una città così grande.
– “Impossibile è una parola fastidiosamente antipatica” proferì recitando il quaderno.
– “Ma sei fissato tu! E che ne sai? Sei solo un quaderno!”
– “Sì vero, ma sono un quaderno che ha viaggiato… e questo può considerarsi impossibile! Dovete porre la domanda giusta!”
Hari nel frattempo aveva ripreso a scrivere.
“Dove deve andare nei prossimi giorni Lucia?”
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