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Quando la fotografia diviene emozione

Nasce a Livorno il 13 marzo 1988, frequenta il liceo scientifico F. Enriques, ma sceglie ben presto di intraprendere una strada legata alle discipline artistiche e, nel 2011, si laurea in Cinema Teatro e Produzione Miltimediale all’Università di Pisa. Qui Chiara acquisisce grande dimestichezza con le strutture e i dispositivi di montaggio video grazie alla frequentazione di corsi e alla partecipazione, nel ruolo di socia, della Corte Tripoli Cinematografica durante tutto il 2011 con la quale ha collaboratto per dei cortometraggi. Scoperto in tale ambito un particolare interesse per la fotografia, Chiara frequenta e si diploma con voto 97/100 alla Scuola Internazionale di Fotografia Apab di Firenze nel febbraio 2013. . Da sempre animo eclettico, Chiara Cunzolo frequenta dapprima la scuola di pittura,disegno e scultura Arti Evasive di Livorno con il maestro Luca Bellandi, dove oggi è insegnante nel corso per bambini, e si unisce alla Compagnia teatrale Mayor Von Frinzius, di cui è tutt’ora membro attivo.

L’11 luglio 2013 è stata inaugurata, al Cafè La Loggia di Livorno, la mostra personale Vita di Una Piazza, un progetto fotografico dell’artista sulla Piazza Felice Cavallotti di Livorno.

Nel Gennaio 2013 è stata allestita la mostra Anni Luce,svoltasi da Tito in Venezia, all’ex-cinema Aurora e al circolo Alcatraz, nata dalla collaborazione con una fotografa livornese, Greta Lippi.

Chiara, raccontaci brevemente come ti sei avvicinata al mondo della fotografia?

Ci sono state varie fasi nella mia vita che mi hanno poi portato alla fotografia.

Sono sempre stata alla ricerca di un modo di esprimermi e il primo vero contatto con il mondo dell’arte è stato alla scuola Arti Evasive di Livorno dove ho frequentato un corso di pittura con il pittore Luca Bellandi. Qui ho imparato che  è importante condividere una propria visione e che ognuno ha un suo modo personale per farlo.

In seguito ho conseguito la laurea in Cinema Musica e teatro e durante tutto il percorso ho avuto modo di studiare l’immagine, la sua origine, il suo significato e tutto quello che poi le permette di prendere vita nello schermo.

Mi sono quindi avvicinata al video, avevo necessità di imparare la tecnica della ripresa e del montaggio e ho frequentato un corso in ambito universitario con il regista Roberto Merlino che mi invitò a far parte di corte Tripoli cinematografica, successivamente dopo la laurea i miei amici mi hanno regalato una reflex.

Ho cominciato a scattare e ho capito quanto potente fosse  la macchina fotografica tra le mani .E’ un mezzo perfetto , è immediato, plasmabile e estremamente creativo!

Il tuo percorso da fotografa: sei un autodidatta oppure hai seguito dei corsi o frequentato delle scuole? Quanto è servita l’università per padroneggiare l’arte della fotografia? Ritieni che ti abbia formato maggiormente l’università o corsi di altro tipo?

Dopo l’Università ho frequentato la scuola internazionale di fotografia Apab. Quando sono entrata non sapevo niente della tecnica fotografica,.

La scuola mi ha dato le basi per cominciare a fotografare e la possibilità di vedere come si lavora in vari ambiti del settore. Ho cominciato a guardare le foto di grandi artisti e a desiderare di creare immagini che mi toccassero come le loro e da li’ è nata una vera ossessione per questa espressione artistica.

Tutte le esperienze che ho fatto mi hanno formato ma ho sentito  il vero punto di svolta dopo il workshop con il fotografo Giovanni Gastel che ho avuto modo di conoscere al Toscana Foto festival. Il suo modo libero di lavorare mi ha ammaliato, in ogni suo scatto si specchia la sua personalità!

Il genere di fotografia per il quale ti sei specializzata. Sono curioso di sapere perché hai deciso di investire tutto su questo genere?

Ho fatto foto in vari campi ma adesso sono in un processo in cui voglio lavorare sull’immagine creativa ,ma devo prima metabolizzare la tecnica per lasciarmi andare davvero. Passo ogni momento a pensare a possibili soggetti, a come esprimere un idea, a cosa voglio dire di me. Vorrei fare arte, vorrei..vorrei vorrei..

Le prime sconfitte, delusioni. Ce ne sono state? Se si, in quale momento della tua carriera?

Al momento non mi sento di parlare di sconfitte. Amo le critiche e mi sono fondamentali per andare avanti in questa fase! Spero di incontrare molto persone che sentano la necessità di esprimersi schiettamente sul mio lavoro!!

Qualche soddisfazione che ti sei tolta? Il traguardo più importante che hai raggiunto attualmente? E i prossimi che speri di toccare?

Sono in una fase iniziale di continua evoluzione, se guardo scatti che ho fatto lo scorso anno sono lontanissimi da quello che voglio esprimere adesso e la tecnica lasciava molto a desiderare. Sto studiando ancora , passo le giornata a nutrirmi di immagini e a cercare idee. Il mio traguardo è ancora lontano, voglio arrivare a far emergere me stessa dalle mie immagini e per fare questo devo lavorare anche sull’impronta stilistica da dare ai progetti. Vorrei arrivare a rendermi riconoscibile in ogni mio scatto

Il servizio fotografico che ti è rimasto nel cuore. Raccontacelo!

Ho scattato recentemente delle foto per una serie e che ho intitolato Physis. Ho molto a cuore questo progetto perché ha segnato un altro punto di svolta.E’ il momento di darsi da fare!

Canon o Nikon? Qual è la tua fida compagna che ti accompagna in ogni tuo scatto?

Ho una Nikon D800 , da poco sono passata ad una macchina professionale.

L’obiettivo al quale non potresti mai rinunciare. 

Il Nikon  50 mm 1,4 manual focus!! E’ una bellissima ottica e in più’ ti costringe a cercare nuove prospettive per rendere una foto interessante!

Vi invitiamo ad andare all’esposizione di Chiara che si svolgerà Giovedì 7 Agosto a Livorno. Maggiori informazioni si trovano sulla locandina.

Qual è il messaggio che vuoi trasmettere attraverso le tue foto?

Voglio esprimere la mia sensibilità attraverso lo scatto istintivo, la fotografia infatti, mi permette di soffermarmi su gesti, luci e forme su cui tanti non si fermano.

Strappi un immagine al mondo, che modelli attraverso la tua interiorità e poi la restituisci sperando di toccare gli altri.

E’ più importante il fattore estetico o il messaggio che sottende alla foto?

E’ importante partire da un messaggio che vuoi trasmettere per renderlo esteticamente interessante. Il digitale permette a chiunque, anche con uno smartphone  ,di fare foto belle ad alta qualità; per questo è fondamentale che ci sia un concetto, un idea di rappresentazione dietro l’immagine.

Matteo Taccola

matteo.taccola@uninfonews.it

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