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Leicester – Storia di un riscatto, quando le favole diventano realtà

Penso che un sogno così non ritorni mai più…” cantava Domenico Modugno, ed uno di quei sogni, uno dei più incredibili si è avverato proprio questa notte. Perché è tutto vero, il Leicester è campione d’Inghilterra! Sicuramente una di quelle storie che noi appassionati di sport un giorno racconteremo ai nostri nipoti. Più o meno la favola della buona notte me l’immagino così: “C’era una volta il Leicester, squadra di una piccola cittadina di provincia in una terra lontana, che guidata da giocatori emergenti e da un allenatore considerato ormai finito in Italia, contro ogni pronostico, vinse il campionato inglese contro altre società ben più blasonate...”

Ed il cielo blu che cantava Modugno oggi è su tutta l’Inghilterra, blu, non a caso, proprio come le maglie del Leicester. Una squadra che nella scorsa stagione stava quasi per retrocedere e che quest’anno alza la coppa della Premier League, il campionato più prestigioso al mondo.

Una storia romantica di successo e una rivincita soprattutto per uno degli artefici di questa impresa, Claudio Ranieri, al quale era stata, forse troppo frettolosamente, affibbiata l’etichetta di eterno secondo e che qualcuno vedeva già pronto per la pensione. In passato gli era sfuggita la Serie A per un soffio con la sua Roma, quando la Sampdoria gli rovinò la festa consegnando di fatto il titolo all’Inter di Mourinho. Proprio Mourinho, che già in tempi non sospetti aveva riservato numerose stoccate all’allenatore nostrano sia quando stavano in Inghilterra, quando proprio il portoghese lo rimpiazzò alla guida del Chelsea, sia quando Ranieri allenava la Juventus. Un successo che ha un sapore di rivincita perché stavolta la musica è un’altra, mentre lo Special One viene addirittura esonerato proprio dai blues, Ranieri vince il titolo con una squadra di provincia. Forse è anche questo che infondo rende tale trionfo ancora più dolce. Adesso Claudio è re d’Inghilterra e a vincere così c’è ancora più gusto.

Ma Ranieri non ha mai perso la sua umiltà e, seppur reduce dall’esperienza negativa come ct della Grecia, è ripartito da una piccola società, che forse neanche in molti conoscevano. Una cittadina che conta meno di 300 mila abitanti e che era riuscita a malapena a raggiungere la salvezza nella scorsa stagione. Si raccontano molti aneddoti su come Ranieri si sia conquistato lo spogliatoio, ad esempio quelli sulla pizza o quelli sulla campana divenuta poi un tormentone. Quel che è certo è che all’inizio i bookmaker lo davano come uno tra i primi allenatori ad essere esonerato (la vittoria del Leicester era quotata 5000 a 1 ed il suo esonero 3 a 1) e invece grazie alla sua semplicità ha saputo coccolare e spronare i suoi ragazzi come un padre, magari talvolta con un po’ di bastone oltre che con la carota. Doti preziose che lo hanno fatto amare anche da tutti i tifosi e dalla stampa inglese con la quale trasformava in show molte delle sue conferenze stampa. E l’ultima, proprio l’altro ieri, quando raccontò che non avrebbe guardato la partita del Tottenham con la squadra per tornare in Italia per andare a trovare a pranzo la mamma di 96 anni.

Hey man, we are in Champions league! Dilly ding, dilly dong! Come on!” [Claudio Ranieri]

Un’impresa destinata a diventare leggenda ma sicuramente non è stato un unicum e qualche episodio simile è già successo altre volte. Tra le altre Cenerentole più recenti si ricorda la vittoria del Montpellier o quella del Wolfsburg ma sono esempi sempre più rari nel calcio moderno dove poche squadre ricchissime spendono cifre sempre più esorbitanti rendendo la corsa al titolo un affare per pochi. E in un campionato che tra l’altro è il più ricco al mondo, il fatto che proprio una squadretta che sulla carta vale sui 30 milioni abbia vinto, rappresenta un evento sensazionale da sbattere in faccia a tutti i petrodollari. E alla faccia di chi altrove polemizza sbandierando la scusa del fatturato per giustificare i propri insuccessi. Come dimostra il Leicester, con le idee, la volontà, il lavoro e soprattutto la fame si può conseguire qualsiasi risultato. Per maggiori informazioni chiedere anche al Dortmund di Klopp o all’Atletico Madrid. Perché infondo, talvolta, i soldi non sono tutto.

Il calcio può piacere o meno ma queste sono le storie che lo rendono uno sport meraviglioso.

Qualcuno forse dirà che certamente quella di quest’anno è stata una Premier un po’ anomala. Il Chelsea detentore del titolo esonera il suo allenatore più celebre e staziona 9° in classifica, uno United fallimentare, il Liverpool lontano dai fasti di un tempo, l’Arsenal che ha mollato la corsa al titolo a -10 dalla vetta ed il City lontano a caccia di fortune in Europa. Ma tutto ciò non deve togliere nulla a questo storico trionfo; per tutti coloro che hanno seguito questa corsa incredibile rappresenta qualcosa di più, un riscatto sociale di una piccola realtà che è entrata nel cuore dei tifosi di tutto il mondo. Dietro al Leicester non c’erano più solo i 30.000 del King Power Stadium ma c’erano i tifosi di tutto il mondo, era diventata la squadra di tutti noi, di tutti coloro che sanno emozionarsi grazie a questo sport. Grazie a questi ragazzi e grazie a Claudio Ranieri per averci regalato questo sogno meraviglioso. Go foxes, adesso siete immortali!

“Non lo so cosa ci facesse Morgan nella metà campo avversaria. Non ho spiegazioni… So solo che questi sono pazzi”.  [Claudio Ranieri]

Ma sicuramente Ranieri non è il solo protagonista di questo miracolo sportivo. Sono anche e soprattutto i suoi ragazzacci che con cuore, gambe e polmoni (ed un pizzico di follia) hanno conquistato questo incredibile risultato. Giocatori provenienti da leghe inferiori, scartati da società più blasonate, giocatori nei quali nessuno prima aveva mai creduto. Tanto per citare alcuni di questi eroi, il portiere Schmeichel che doveva scrollarsi di dosso il pesante nome del padre, Morgan, capitano di questa squadra e artefice di un gol decisivo qualche partita fa, Kanté, che si è guadagnato la chiamata dalla nazionale francese, Drinkwater, scartato dallo United adesso fa invidia a molti club, Mahrez, eletto addirittura il miglior giocatore di questa Premier League, Okazaki ed infine Vardy. Quest’ultimo 4 anni faceva l’operaio in una fabbrica di Sheffield, adesso è campione d’Inghilterra, ha conquistato la sua nazionale e intanto ad Hollywood si pensa a fare un film su di lui. Quando i sogni diventano realtà.

“Ho segnato il primo goal con la maglia dell’Inghilterra di tacco contro la Germania, sono primo nella Premier con il mio Leicester, se 5 anni fa qualcuno mi raccontava tutto questo, di sicuro lo facevo ricoverare al manicomio più vicino. Non so se tutto questo sia vero, spero di si… ma anche se fosse un sogno, sarebbe lo stesso meraviglioso”. [Jamie Vardy – Daily Mirror]

Adesso non so che accadrà e cosa ne sarà di questa squadra, magari alcuni di quei giocatori emigreranno in realtà più prestigiose e blasonate, le altre squadre poi spenderanno ancora di più per rinforzarsi ma non scordiamoci che il prossimo anno ci sarà anche una Champions da giocare. E intanto godiamoci questo momento perché questi ragazzi hanno scritto una pagina di storia nel grande libro del calcio.

L’unica dedica che posso fare a tutti quanti è dirgli di crederci, provateci non solo nel calcio ma in tutti i campi della vita”. E per il futuro? “Resto a Leicester, è stato un anno incredibile”. [Claudio Ranieri]

Alessio Nicolosi

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