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Breve intervista a Stefano Rodotà!

Francesco questa volta si è superato ed ha realizzato una breve intervista a Stefano Rodotà in collaborazione con Oltremedia News!

Il nostro inviato l’ha raggiunto alla manifestazione di qualche settimana fa a Roma, con la FIOM ed altri esponenti della sinistra.

Buona lettura!

È possibile che il tema dei diritti sia messo al centro dell’agenda di governo per il prossimo futuro?

“Dovrebbe esserlo perché i diritti non solo rispettano le singole persone ma tengono insieme un’intera  società. I diritti del lavoro certamente in primo luogo. Ma ci sono tanti altri diritti. Diritti civili che vengono negati, quelli riguardanti il governo della propria persona, quelli della vita: nascere, vivere, morire. I diritti che ci portano a  riconoscere l’altro, che sia immigrato o comunque chiunque riteniamo diverso da noi. E quindi c’è un programma che è indispensabile perché questa è una società all’interno della quale molti nessi si sono spezzati. È necessario dunque che si ritorni su questa strada, senza trascurare le altre ovviamente, soprattutto dopo una stagione in cui è sembrato, e così è stato, che l’unico riferimento fosse la logica di  mercato; e i disastri li vediamo”.

Dov’è il popolo della sinistra? Durante le “Quirinarie” del Movimento 5 Stelle sono emersi gradimenti per molti esponenti della sinistra tradizionale. Dov’è oggi questa sinistra?

“Cerchiamo in questo momento in particolare di non indicare confini e barriere. C’è chi vuole salvaguardare una vecchia identità della sinistra e quindi si chiude in qualche piccolo fortilizio, che serve poco o non serve a  nulla. Non a caso nelle ultime due elezioni due liste di sinistra, nel 2008 la sinistra arcobaleno e questa volta la lista Ingroia, non hanno superato la soglia. Questa è una strada assolutamente perdente e se continuiamo a non renderci conto che la logica della sinistra deve essere quella i dover ritrovare il suo popolo, e non di fare confronti tra stati maggiori, non andiamo molto lontano”.

Intervista realizzata a cura di Francesco Valerio della Croce

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