Site icon Uni Info News

Da febbraio prove aperte al Teatro Verdi di Pisa

Da sinistra: Stefano Vizioli e Giuseppe Toscano

La prima mossa del nuovo direttore artistico del Teatro Verdi di Pisa, il M° Stefano Vizioli, non si fa certo attendere; dopo un mese esatto dal suo insediamento, viene convocata una conferenza stampa per annunciare il suo primo intervento, di portata tutt’altro che trascurabile: organizzare, nell’ambito della Stagione Lirica, delle prove aperte a tutta la città. L’iniziativa tutt’altro che prevedibile, dato che il M° Vizioli ha iniziato il proprio mandato praticamente a metà dell’attuale Stagione, così il fatto che abbia deciso di agire subito senza por tempo in mezzo. Un’azione che coglie di sorpresa, quindi, ma che risulta perfettamente coerente con la visione sociale del teatro che il M° Vizioli ha sempre rimarcato, e come sottolinea a sua volta il presidente della Fondazione Teatro di Pisa Giuseppe Toscano nell’introdurre la conferenza stampa.

La proposta del M° Vizioli riprende un’antica tradizione del Teatro Verdi, che già in passato aveva aperto le proprie porte per accogliere i cittadini nel corso delle prove della Stagione Lirica, e lo fa in grande stile perché il teatro si apre agli alunni delle scuole di ogni ordine e grado le cui classi siano iscritte al progetto All’Opera, agli iscritti delle associazioni del sociale, agli studenti dell’Università degli Studi di Pisa, della Scuola Normale Superiore e della Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna, agli operatori del turismo e a tutti i cittadini.

Un momento della conferenza stampa

«Far partecipare il pubblico alle prove aperte – ha spiegato Vizioli – significa mostrare cosa c’è dietro uno spettacolo: le sarte, i tecnici delle luci, i macchinisti, un mondo che non si vede. Assistere a una prova significa vedere la fatica che comporta uno spettacolo a teatro, inclusi gli attriti, le prime donne (a volte le prove sono più “teatrali” dello spettacolo stesso!). Però – ha sottolineato il Maestro – in una prova aperta deve esistere un rapporto di mutuo rispetto tra pubblico e musicisti, perché una prova non è un minuetto di eleganze, è l’officina, la bottega, in cui nasce uno spettacolo».

Al momento è possibile assistere solo a due prove, quelle per il Cappello di paglia di Firenze di Nino Rota e per la Didone abbandonata  di Leonardo Vinci, perché la Manon Lescaut è una produzione ospite e quindi non ha vere e proprie prove – solo una prova d’assestamento – in quanto è uno spettacolo già rappresentato altrove; tuttavia anche in futuro sarà possibile assistere alle prove di tutte le produzioni pisane. È doveroso sottolineare che, oltre alle prove aperte, il teatro dà la possibilità di partecipare alle recite promozionali scuole ad un prezzo fortemente ridotto, opportunità riservata agli iscritti delle associazioni del sociale di Pisa e agli operatori del turismo.

La prima prova aperta è quella dell’opera Il Cappello di Paglia di Firenze, in programma mercoledì 8 febbraio con due fasce orarie, dalle 16 alle 17:15 e dalle 17,30 alle 19. La prenotazione è obbligatoria e deve avvenire entro lunedì 6 febbraio alle ore 12:00, all’indirizzo email meucci@teatrodipisa.pi.it.

Luca Fialdini

luca.fialdini@uninfonews.it

Exit mobile version