Site icon Uni Info News

Les liaisons dangereuses

E’ lei che vuoi. E’ solamente lei che vuoi e noi l’abbiamo sempre saputo e tu, tu lo sai altrettanto bene. Lo sai benissimo, perché , quando entra in una stanza, magicamente cadiamo nell’ombra e dimenticate, diventiamo un ricordo lontano, una breve parentesi lasciata aperta per la troppa frenesia nell’inseguir la sua passione, per la troppa smania di conoscenza, la sua, o per l’assoluta pigrizia e non curanza dei sentimenti altrui, i nostri.

Perché, per te, esiste solamente lei. Solo lei, null’altro che lei. D’altronde è lei che vuoi ma noi lo sappiamo, lo sappiamo benissimo però, quando si spera, ci si illude sempre un po’. Ci si crea quella promessa, quella tacita  aspettativa, quel segreto accordo che come lieve intenzione appena  sussurrata, continua a bruciare modestamente, sommessamente in disparte,  continua ad ardere come fiamma costante, alimentata da sogni ed  immaginazione e, sempre come fiamma, aumenta, aumenta smisuratamente  ed ingrandendosi, allargandosi sempre più finisce per diventare gigante,  enorme, devastante e, come fuoco tipicamente, inizia a bruciare, a scottarci dentro, a cercar sempre più combustibile che provveda alle sue crescenti dimensioni, che esaudisca le sue necessità, le sue aspirazioni.

È una fiamma, che come fuoco inizia a lederci minando l’interiorità, distruggendo l’integrità che un tempo ci costituiva,  e di cui questa fiamma, chiamata passione faceva parte, ci costruiva, ma passione non è più ormai, se non di essa, la delusione rimastavi. Delusione che fa ribollire l’anima facendola evaporare, per poi farla uscire dal cuore e mai più tornare, fiamma che lentamente ma inesorabilmente ci annienta distruggendo ciò che di buono avevamo; l’amore.

Perché quando si ama non si bada, non si vede, non ci si rende nemmeno conto di ciò che circonda la nostra mente, si vola, si cammina sempre in punta di piedi, con la testa fra le nuvole, si è in bilico tra due mondi, due pericolose e diverse realtà, quella fantastica delle favole in cui ci si vuole addentrare e quella più feroce, crudele e spietata da cui si vuol sfuggire.

Perché quando si ama si vive e si muore, si cade sotto incantesimo, in profondo letargo e non esistono compromessi, o è bianco o è nero, o è si o è no,  o si ama, oppure non si ama. Quando si ama si diventa cieche, sorde e mute, perché, quando si ama, le cose non sono mai come appaiono ma hanno sempre un lato oscuro, un significato nascosto, una spiegazione alternativa, il classico: Non è come sembra! o meglio Posso spiegarti! e noi cosa facciamo? Ci crediamo, rispondendo: Sentiamo!
Ma non ascoltiamo o meglio sentiamo, sentiamo per non ascoltare, sentiamo per non ascoltarci, per non capire ciò che il cuore sembra dirci e che è sempre stato sotto i nostri occhi, perché già sappiamo, lo sappiamo benissimo, d’altronde lo abbiamo sempre saputo.

Ci crediamo perché vogliamo crederci davvero, perché vogliamo pensare la verità sia semplice, che abbia una spiegazione logica ma non è così  e, nonostante tutto, non ci importa, abbiamo sempre combattuto contro la superficialità ma per una volta vorremmo vedere, come non mai, solamente il riflesso delle cose, salvarne l’apparenza. E sapete perché?

Perché speriamo che tutto si possa sistemare, non speriamo…si, speriamo…ovviamente, ma si tratta più di autoconvinzione che speranza, ci autoconvinciamo, la nostra è più costruzione che sostanza, è un artefizio mentale che creiamo, che ci costruiamo, una sorta di corazza, di barriera, di cuscinetto protettivo, un appiglio qualsiasi, un’ancora di salvezza e potrei continuare all’infinito.

Questo però non è amore, l’amore non è menzogna, è purezza, il candido pallore di un fiocco di neve, la rigenerante freschezza di una goccia di rugiada. Questo però non è amore, è l’assenza d’esso. L’assenza d’amore. Una sorta di scialuppa di salvataggio su cui salire che, però, anziché proteggerci, finisce per distruggerci, finisce per ucciderci, per farci naufragare senza possibilità di essere soccorse. Ci butta in mare consegnandoci agli squali e la realtà è un mare che se non affrontato, si sa, diventa oceano, un vasto oceano.

Non è l’amore ad essere complicato, sono le persone non in grado di gestire le proprie emozioni ad esserlo, emozioni rare, forse uniche, alle quali non si è abituati, alle quali non si è avvezzi perché da troppo tempo rinchiusi in se stessi, in freddi e vuoti pensieri. Perché quando si ama, se si è umani, si soffre e non è vero che ci si capisce, ci si odia invece, ci si stupisce, ci si fraintende, ci si pugnala, si lotta e si sanguina perché si è confusi, perché non si vede più nulla e si colpisce alla cieca.

Perché l’amore ci rende cieche, sorde e mute. E nulla ha senso, o meglio forse tutto, ne ha anche troppo, di senso, tutto sembra finalmente avere una spiegazione plausibile, una logica, ma l’amore non è logica e già a questo punto dovremmo preoccuparci seriamente, dovremmo capire ma no, noi no, noi stupide andiamo avanti. Cieche, sorde e mute. L’amore non è scienza, l’amore è arte e come arte è incostante, infedele, è caos assoluto, và e viene e soprattutto quando pare lui.

Perché l’amore è l’uomo più amato dalle donne. L’amore è come un gatto, ti sceglie, si affeziona, se gli va, ti usa e sfrutta quando e come gli pare. La donna più amata dagli uomini. Perché il mal  d’amore colpisce anche gli uomini, seppure in maniera uguale  oppur diversa, li colpisce, perché l’amore uccide tutti,  indistintamente. È la bramosia di potere dell’amore ad averla vinta  sul sanguinoso campo di battaglia. L’amore è ruffiano, non è sacro,  è profano. L’amore ci rende ciechi, sordi e muti. E sapete perché?  Perché l’amore è come una bomba che credete distruggerà, che  farà tanti morti e noi, illesi, incolumi, dietro a spessi vetri, protetti,  ma fidatevi di me, l’amore prima o poi colpirà anche noi, forse meglio degli altri, forse più degli altri e forse patiremo e piangeremo meglio degli altri, forse più degli altri. Saremo noi tu le sue più grandi vittime, gli adepti prediletti per la sua subdola setta, gli agnelli sacrificali pronti ad esser sgozzati e questo, cari miei innamorati non corrisposti, succederà senza che possa, il nostro subconscio, accorgersene minimamente, nell’anonimato più assoluto, nella più tacita quiete.

Perché l’amore è una granata lanciata che rimane incastrata alle dita e ci dà un tempo per reagire, un tempo per comprendere e per renderci conto che amore non è più, prima che scoppi e riduca in brandelli le nostre carni, ma non vediamo, non sentiamo, non parliamo e sapete perché? Perché l’amore ci rende incapaci di intendere e tantomeno di volere. L’amore ci rende ciechi, sordi e muti. Ma questo non è amore, questa è la carcassa spoglia e divorata di ciò che un tempo, forse, si chiamava amore. L’amore è giocherellone e si annoia presto, di noi si è già stufato ed è passato oltre.

Noi, però, non ce ne rendiamo conto, non lo vediamo, o meglio, non lo vogliamo vedere. Lo percepiamo ma non lo vogliamo sentire, è come un profumo, un’essenza che una volta diffusasi nell’aria scompare e non hai più nulla, niente in mano, non ti resta che il ricordo, non ti resta che il pensiero, che l’emozione di ciò che una volta chiamavi amore, ma che amore non è più. Amore ci ha lasciati. Amore, ora, è quella ragazza o quel ragazzo. Amore sono loro. O meglio sono loro che si amano. E lei che esiste solo per lui. E lui che esiste solo per lei. E solamente lei che vuole, l’hai sempre voluta. E noi lo abbiamo sempre saputo. È solamente lui che vuole e voi, voi l’avete sempre sospettato. E quindi che fine faremo? Vivremo nell’ombra, ci nutriremo della luce emanata da loro che sono amore ora. Saremo pallide Luna invidiose, lieve riflesso e loro il Sole. E loro l’amore. E fa male, fa tanto male ma dobbiamo andare…dobbiamo andare ora e tornare alla nostra vita, quella di sempre. Quella che, inesorabilmente, purtroppo o per fortuna, continua il suo percorso.

Exit mobile version