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Posta dei Lettori-Francia 2017: Oggi le primarie della destra e del centro di Alessandro Guidi

Mentre sto scrivendo queste righe, qua vicino, in Francia, si sta svolgendo un’enorme kermesse elettorale. È infatti oggi che i cittadini francesi sono chiamati a votare per le primarie della destra e del centro inerenti al partito Les Républicains (successore dell’UMP – Union pour un mouvement Populaire), partito che rappresenta le varie anime del centrodestra francese, dai moderati ai gollisti. Le elezioni presidenziali francesi del 2017 sono un appuntamento politico molto interessante ed importante per tutta Europa. Dopo la sorpresa del Brexit e ancor di più dopo la vittoria dell’uragano Trump il paradigma storico attuale sta mostrando cedimenti e una tendenza verso il cambiamento più inaspettato, sta dunque ai nostri cugini d’oltralpe confermare o meno questa tendenza (senza  escludere il voto delle presidenziali austriache il 4 Dicembre).

Il panorama politico francese si è fatto più movimentato in seguito all’ultimo mandato del presidente
François Hollande (PS).
Difatti, se da un lato il centrosinistra francese è finito ai minimi storici (approvazione attorno al
6-10%), nuovi candidati al di là dei partiti tradizionali hanno conquistato le luci della ribalta.
Prima tra tutti la candidata del Front National, Marine Le Pen, che in questi mesi ha attuato una
campagna elettorale molto concentrata sul voto dei giovani, e dei lavoratori, spostando l’asse del
suo partito verso posizioni tendenzialmente più moderate.

Vi è poi Emmanuel Macron, ex ministro dell’industria e del digitale del governo Valls, che ha avviato
un movimento liberale di centro, En Marche! che rappresenta una boccata d’aria fresca per
l’elettorato francese di riferimento anche se la sua passata collaborazione con Hollande lo rende meno
appetibile rispetto ad altri nomi.
Ultimo, ma non meno importante è Jean-Luc Mélenchon, eurodeputato della “vecchia” sinistra
francese candidato del Front de Gauche, popolare tra gli studenti e molto vicino al Front National
per le sue posizioni economiche, vicino a Syriza e Podemos.

Ma sono indubbiamente Républicains i più interessanti, visto che numerosi sondaggi e i recenti
trascorsi elettorali (elezioni regionali del 2015) li pongono in pole position per l’Eliseo.

Alain Juppé: classe 1946, il più anziano dei sette, già ministro del bilancio e degli esteri (con
Sarkozy), primo ministro con Chirac e dal 2001 sindaco di Bordeaux.
Il suo programma è un mix di posizioni liberali in economia, condivise con Nicolas Sarkozy, definito
nel dibattito francese la sua nemesi. Economicamente in favore di tagli alla spesa pubblica,
aumento dell’età pensionabile e dell’IVA.
In favore di una Unione Europea meno burocratica, ma sempre vicina alla Francia, una
prosecuzione della politica energetica nucleare, e di posizioni più moderate in campo sociale, per
una limitazione dello ius soli, e per più investimenti nel settore militare, candidato favorito, sia per le
primarie, che per l’Eliseo, rappresenta l’area tradizionale del centrodestra.

Nicolas Sarkozy: sconfitto nel 2012 da François Hollande, ex Presidente della Repubblica
Francese, si è riposizionato nella destra del partito, cercando di intercettare il voto diretto al Front
National. In politica europea più scettico, vuole nuovi trattati che riformino l’UE da cima a fondo,
favorevole ad un maggiore uso dei referendum per ridurre la distanza tra le decisioni ed il popolo
sovrano: ad esempio è nel programma di Sarkozy porre sotto quesito referendario la riduzione del
numero dei deputati dell’Assemblea Nazionale francese. Per quanto riguarda il terrorismo l’ex
presidente si è avvicinato verso posizioni di tolleranza zero, anch’egli, inoltre, favorevole ad un
controllo dello ius soli, e per un maggior interventismo militare.

Bruno Le Maire: il più giovane dei candidati (46) anni, tratto che non nasconde, ed anzi, cerca di
utilizzare a suo vantaggio, ministro dell’agricoltura sotto la presidenza di Sarkozy.
La sua propaganda lo vuole come l’elemento rinnovatore del partito. Inseguendo il vento
dell’antipolitica è a favore della riduzione di deputati e senatori, anch’egli per vietare il burkini, in
favore di creare carceri particolari per detenuti legati al terrorismo di matrice islamica, ed in favore
dell’espulsione di potenziali terroristi, fa parte dell’area della tolleranza zero.
Tuttavia non riesce a sfondare nell’opinione pubblica francese perché troppo appiattito sulle
posizioni di Sarkozy, con cui difficilmente è riuscito a creare un distinguo.

François Fillon: il primo ministro di Sarkozy, sicuramente uno dei candidati che ha fatto più
discutere. Indubbiamente a destra, per la tolleranza zero verso terrorismo di matrice islamica, in
favore dell’espulsione totale, e per aver rimesso in discussione le adozioni omosessuali. Se gli altri
candidati sono stati più morbidi sull’aumento delle ore lavorative per i funzionari pubblici
(attualmente 35 ore settimanali, in media i candidati vorrebbero un regime che vada dalle 35 alle 37
ore), Fillon la tocca piano e vuole il ritorno alle 39 ore. In Europa propone di ridiscutere la
governance della moneta unica.
Economicamente solido, propone una politica economica fortemente thatcheriana, con enormi tagli
alla spesa pubblica. Rivale di Juppé, ritenuto troppo moderato, e Sarkozy, un lascito del passato,
seppur inizialmente non abbia sfondato, adesso Fillon è in pole position per il secondo turno di queste
primarie.

DAVOS/SWITZERLAND, 25JAN07 – Jean-Francois Cope, Minister of Budget and State Reform of France; Government Spokesman, France, captured during the workspace session ‘Rules for a Global Neighbourhood in a Multicultural World’ at the Annual Meeting 2007 of the World Economic Forum in Davos, Switzerland, January 25, 2007.
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Jean-François Copé: tra i vertici dell’UMP, coinvolto (senza mai essere indagato) in alcuni scandali
legati alle elezioni del 2012, liberale in economia, ma non come Fillon, e conservatore socialmente,
è in favore dell’arresto immediato verso tutti coloro sospettati di collaborare con cellule jihadiste, non
ha mai spiccato nel dibattito francese, se non per il suo proponimento di abolire lo ius soli, pertanto
non è tra i favoriti, con un supporto dato dai sondaggi dell’1-2%.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nathalie Kosciusko-Morizet (detta NKM): portavoce dei Républicains, unica donna del gruppo,
liberale in economia, unica per un reddito di cittadinanza (470 €) ed indubbiamente la più
progressista in campo sociale, abbracciando posizioni quasi più tipiche del Partito Socialista che dei
conservatori francesi.
Un tempo vicina a Sarkozy, dal 2012 si è costantemente allontanata da questo.
Unica candidata contro la tolleranza zero, si oppone apertamente alla riforma sulla perdita della
cittadinanza ed espulsione per chi ha doppia nazionalità ed è accusato di terrorismo. Fortemente
europeista, non sfonda nella base elettorale del centrodestra francese, alle primarie promette di
attirare il voto degli elettori del centrosinistra, tanto da essersi guadagnata il soprannome di infiltrata.

Jean-Frédéric Poisson: mosca bianca del gruppo il candidato più sconosciuto di tutti, outsider ed
esponente di un partito autonomo, il partito Cristiano-Democratico. In politica estera dichiaratamente
aperto verso Vladimir Putin e Bashar Al-Assad per quanto concerne il conflitto siriano, conservatore
economicamente e socialmente.
Per l’abolizione della loi Taubira, dunque contrario ai matrimoni ed adozioni per persone dello stesso
sesso, per ripristinare lo ius sanguinis (ottenere la cittadinanza non per nascita sul suolo francese,
ma solo se si ha almeno un genitore dotato della stessa) e fortemente euroscettico, vuole
ridiscutere l’intero progetto. Poisson attira indubbiamente il supporto dell’elettorato più conservatore,
mostrandosi addirittura meno progressista del Front National in più occasioni.
Data la sua scarsa presenza mediatica e politica, è tra i candidati meno favoriti.

A mezzogiorno più di un milione di elettori si è presentato alle urne, nel 2011 le primarie del Partito
Socialista mobilitarono 2 milioni e mezzo di elettori; il grande afflusso a queste primarie conservatrici
è probabilmente dovuto anche alla totale irrilevanza del PS per questa tornata elettorale.
Dei sette candidati, i tre favoriti sono Juppé, Sarkozy e Fillon, ancorché negli ultimi giorni è stato
Fillon quello che è riuscito a guadagnare più consenso.
L’appuntamento elettorale successivo è datato al 27 Novembre, per il secondo ed ultimo turno di
queste primarie e l’inizio della campagna per l’Eliseo.
Alessandro Guidi

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