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Gridalo

A novembre 2020 è stato pubblicato da Bompiani l’ultimo libro di Roberto Saviano dal titolo “Gridalo”.

 

Ma chi è  davvero Roberto Saviano?

Saviano è un personaggio estremamente divisivo: c’è chi lo odia e chi lo ama, chi lo ritiene un profeta e chi un opportunista, ma la realtà è che Saviano è semplicemente uno scrittore, un giornalista, uno sceneggiatore, uno dei pochi, pochissimi intellettuali italiani superstiti conosciuti al grande pubblico. Stiamo parlando di uno scrittore che a soli 27 anni ha scritto un libro che ha venduto 10 milioni di copie in tutto il mondo, di uno sceneggiatore vincitore di un David di Donatello e di un Orso d’argento al Festival di Berlino, di un giovane giornalista invitato a tenere lezioni alla New York University e a Princeton, di uno scrittore che lo Stato italiano deve proteggere purtroppo da alcuni nostri connazionali.

Un libro scomodo

L’ultima fatica di Roberto Saviano si intitola “Gridalo” ed è uscita nelle librerie nel novembre 2020 edito da Bompiani. Non voglio girarci troppo intorno, andrò subito al sodo: il libro è scomodo, pertanto se volete rassicurazioni su quanto siate buoni e bravi, se cercate conferme delle vostre stanche opinioni, questo non è il libro per voi. Se invece avete voglia di mettervi in discussione, se avete voglia di sentire una voce fuori dal coro, compratelo. Leggerete di donne e uomini coraggiosi, di politici crudeli e sanguinari, troverete idee che vi convinceranno e idee che non condividerete, pensieri che non avete mai pensato, storie che non avete mai sentito, fatti orrendi e raccapriccianti, parole impetuose e tanta, tanta passione per l’umanità.
Insomma tutto quello che si trova in genere nella buona letteratura.

Cosa aspettarsi?

Il libro si configura come una mappa che l’autore immagina di consegnare al giovane lettore: “Ti voglio portare al punto dove starà a te perderti”.  I luoghi indicati sulla cartina corrispondo ai 30 capitoli in cui Saviano sviscera alcuni nodi esistenziali e politici. Leggerete storie meravigliose che vi rimarranno impresse nel cuore: un Goebbels innamorato che vuole rompere con Hitler, un  Émile Zola solo e emarginato, un Martin Luther King perseguitato dal FBI, ma anche la non-vita di Xu in Cina, la forza di Lucie in Ruanda, il dolore di Alàa in Siria,  la morte di Gloria e Marco a Londra, storie indimenticabili e sconvolgenti.

Attraverso la vita degli uomini e delle donne del nostro secolo (ma non solo), lo scrittore ci interroga provocatoriamente: pensi che il fanatismo sia solo quello degli altri? Sai che il gossip uccide? Una manganellate e una foto rubata sono due cose diverse? Sai che la bellezza è nello sguardo delle persone libere? Pensi davvero di essere più intelligente degli altri se dici che tutto fa schifo? Sai ascoltare il grido senza voce nascosto negli oggetti che riempiono le nostre vite?

Ogni capitolo si chiude con un grido perché certe verità non possono essere sussurrate. Le parole che più di tutte hanno urlato nella mia testa sono state: “gridalo che tu impari da chi pensa quello che non pensi”.  Saviano ammette infatti di essersi formato anche sulle pagine di scrittori antisemiti e nazisti come Céline, Pound o Jünger perché “c’è sempre bisogno di una certa scomodità per cambiare orizzonte”.

Vi consiglio questo libro perché sono 530 pagine di pura tensione emotiva e intellettuale, perché non vi annoierete e non vi stancherete, perché quando lo chiuderete per l’ultima volta saprete già che non sarà l’ultima volta e che già dal mattino seguente vi tornerà in mente quel personaggio o quella scena, e riprenderete il libro sfogliandolo con foga per ritrovare quella parola che vi aveva scosso.

“In ogni ambito, in ogni tempo ho diviso le persone tra chi difende e protegge la parola e chi la viola e la compromette. Anche se di idee opposte, anche se in contesti violenti e contraddittori, chi difende la parola appartiene per me a quella preziosa e spesso invisibile parte del genere umano che difende l’umanità”.

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