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Livore labronico

 

 

Daniele Salvato, più conosciuto dagli amici come Signor “Livorno Artistica”, è senza dubbio una persona speciale.

Detta così può sembrare l’ennesimo complimento di circostanza, tanto più che questa è un’intervista su un suo progetto, ma fermatevi un attimo e pensate: chi altro a Livorno supporta la cultura attraverso un blog e tantissimi progetti amatoriali come Daniele? Chi altro, senza alcun tornaconto personale o fine di lucro, dedica così tanto tempo ed energie dietro ai giovani?

Proprio per questo quando ho saputo dell’ultima fatica di Daniele ho deciso subito di scambiarci due parole per capire cosa fosse questa web-serie chiamata “Livore”, realizzata con Veronica Riccomini e tanti altri ragazzi livornesi.
Buona lettura!

 

Veronica Riccomini sul set di Livore

1) Ciao ragazzi ! Ho visto sulla vostra pagina Facebook l’imminente uscita di “Livore 2”, ci volete spiegare di cosa si tratta? Quali sono i modelli televisivi o comunque culturali presi come riferimento ?

Veronica
Livore è una serie web, molto sperimentale e al di fuori da un genere fisso. Infatti è nata come un omaggio alla serie preferita mia e di Daniele, Breaking Bad, ma alla fine non si rifà ad essa se non molto liberamente e con un’aggiunta d’ironia. Come già detto, nonostante la serie sia nata come omaggio a Breaking Bad ovviamente non si limita alla sola. Siamo anche appassionati di cinema, perciò non mancano citazioni cinematografiche (ad es. nella prima stagione c’è una scena ispirata a Le Iene di Tarantino, o un’altra che esteticamente ricorda A Scanner Darkly). Inoltre, dato che siamo anche molto appassionati di musica, ci diamo dentro con la colonna sonora (rigorosamente non originale).

 

Daniele

Livore è una web serie, plurigenere, nata dalla passione mia e di Veronica per il
mondo del cinema, sopratutto grazie alla spinta emozionale regalataci da “Breaking Bad”, una serie tv che ci ha profondamente colpiti, in termini di sceneggiatura, recitazione e attaccamento ai personaggi.
Vedere capolavori del genere sinceramente mi ha messo una
gran voglia di cimentarmi in questa avventura fatta solo di passione e creatività. Con il tempo si è poi trasformata in un progetto ludico/creativo e perchè no anche culturale.
Siamo ormai un nutrito gruppo di persone che si diverte nella realizzazione di qualcosa di artistico senza paura di sbagliare, sperimentare e facendo tutto con il cuore. E quel che conta è che siamo aperti a chiunque sia interessato a collaborare.
I modelli televisivi, cinematografici e culturali a cui attingiamo a piene mani sono
tantissimi. Ogni partecipante al progetto “Livore” ci mette del suo, proponendo qualcosa che gli piacerebbe fare. Da una scena vista in un film di Bud Spencer e Terence Hill, una parodia di un film thriller o d’azione, o una sit com. Io personalmente mi sono ispirato anche molto al mondo dei video musicali (si vede in alcuni episodi…) che da sempre mi hanno affascinato per la capacità di raccontare una storia in parallelo al testo della canzone e la musica.

2) E, scusate la curiosità, come avete scelto il Cast?
Sulla base della sceneggiatura? O sui modelli presenti è stata poi costruita la trama?

Veronica

Essendo un progetto sperimentale, gli attori e i collaboratori scelti sono prima di tutto nostri amici.
Alcuni di loro hanno esperienza teatrale e/o cinematografica (come Melinda e 
Andrea), io per esempio confesso candidamente che la mia unica esperienza teatrale risale alle scuole medie, faccio del mio meglio con un improvvisatissimo metodo Stanislavskij.
Inoltre, per noi è importante qualsiasi tipo di apporto creativo, dalla regia alla sceneggiatura
alla fotografia. Non c’importa tanto dell’esperienza, ci fa più piacere che le persone ci aiutino mettendoci il cuore in quello che fanno.

Daniele

Come dicevo prima siamo aperti a nuove collaborazioni. Mentre nella prima stagione il
cast fisso era fondamentalmente composto da due persone (io e Veronica), spinti dalla
convizione che condividere a creare qualcosa di positivo sia un elemento che manca nella
nostra società, che di solito condivide solo rabbia e paure, abbiamo deciso di allargare il
cast e anche lo staff che collabora nel dietro le quinte. Mi ha aiutato nella ricerca
sicuramente l’aver creato Livorno Artistica, che mi permette di avere sott’occhio ogni giorno
tante bravissime persone che hanno una passione comune, la creatività. Ovviamente il
cast varia per i vari impegni degli attori, e ciò è anche un bel modo per inventare sempre
nuove modifiche alla sceneggiatura. Non si smette mai di imparare e arrangiarsi!

3) Avete scelto delle Location tipiche di Livorno ? E avete trovato il supporto di altri soggetti, ad esempio per girare o per pubblicizzare l’idea ?

Veronica

La serie, per quanto riguarda la prima stagione, è stata girata quasi completamente in esterni come lungomare e le varie ville pubbliche. Per quanto riguarda la pubblicità, per adesso, al di fuori delle pagine gestite da Daniele (Livorno Artistica, Fadedboy Production), abbiamo rimediato un’intervista al Tirreno.

Daniele

Tutti dicono che Livorno è una città ideale per girare dei film. Penso sia vero. Ci sono
tanti scorci bellissimi che creano atmosfere eccezionali per determinate scene. Purtroppo
con l’evolversi della storia abbiamo anche la necessità di girare scene in interni, e non è
facile. Chi vuole aiutarci è sempre ben accetto!
Per la pubblicità, come diceva Veronica, per ora ci limitiamo alle pagine che gestisco io,
quale “Fadeboy Production” e “Livorno Artistica”, che fortunatamente è abbastanza grande
da permetterci di raggiungere una buona fetta di spettatori, ma ringrazio anche Uni Info
News e Occhio Livorno e ovviamente Il Tirreno per lo spazio che ci hanno offerto, ci offrono
e ci offriranno quando uscirà la seconda scoppiettante stagione.

4) Avete definito Livore una web Serie, su che canale sarà quindi disponibile? E quali sono i vostri progetti futuri?

Veronica
La serie è su Vimeo, il canale ovviamente si chiama Fadedboy. Riguardo ai progetti futuri, personalmente spero di laurearmi presto per poi capire meglio che strada intraprendere; artisticamente ho voglia di scrivere, il che potrebbe portare allo sviluppo di altri progetti cinematografici miei e di Daniele, magari anche da racconti suoi. Per quanto riguarda i progetti in comune, porteremo avanti Livore e gli altri progetti Fadedboy, fra cui i finti e ironici found footage della serie “Cose dell’altro mondo”. E poi chissà, con tutte le idee che ci frullano in testa tireremo fuori qualcosa di sicuro!!

Daniele 

Abbiamo deciso di caricare i nostri video su Vimeo, e non sul classico e abusato You Tube per vari motivi, tra cui il fatto che usiamo musica non originale e corriamo sempre il rischio che ce li eliminino. D’altronde dovevamo usare canzoni al quale siamo legati, anche perché il progetto non ha scopi di profitto, o pretese cinematografiche. Livore è un omaggio a ciò che ci piace, e un modo per condividere passioni. Progetti futuri ne abbiamo molti. Meglio non volare troppo con la fantasia però. Una cosa è certa, ci piace sperimentare, divertirci, e vogliamo coinvolgere sempre più persone

5) Una domanda che pongo sempre quando si parla di cultura a Livorno è il suo ruolo all’interno della città…alcuni pensano che sia marginale, altri semplicemente poco valorizzata, cosa ne pensi?

Veronica

Per me questa è una domanda spinosa, lo ammetto. Io penso sinceramente che Livorno sia una città piena di cultura e d’arte, il problema è che tutto ciò è abbandonato a se stesso, sia per colpa dell’amministrazione comunale, sia per colpa della stragrande maggioranza dei livornesi (adulti e soprattutto giovani) che se ne frega di arte e cultura e vive chiusa in se stessa e nelle sue frivole abitudini. per fortuna non sono tutti così, anzi io ringrazio il fatto che ci sia anche una buona dose di gente creativa ed alcuni locali (ad es. Cage, Surfer Joe, Ex Caserma) che promuovono la musica, il cinema, e l’arte in tutti i suoi aspetti!

Daniele

La cultura a Livorno è un naufrago alla deriva. Se ne occupa solo chi ci tiene e quasi sempre chi ci tiene non ha tempo, spazio e soldi per occuparsene come vorrebbe.
Ok, soldi pubblici non ce ne sono (anche se questo refrain lo sento dagli anni 90) ma allora proprio perché non ce ne sono dobbiamo arrangiarci e sfruttare quello che abbiamo.
Penso che coinvolgere tanti giovani che hanno passioni per cinema, fotografia, pittura, scultura, e altre dozzine di arti praticate nella nostra città in eventi reali, a costi quasi inesistenti e alla portata di tutti potrebbe essere utile per creare un capitale sociale importante e condiviso che, con il tempo, renderebbe Livorno una città conosciuta nel resto d’Italia per essere una sorta di portofranco dell’arte, una città povera ma che fa arte e cultura in ogni zona della città, e tutti ne possono godere.

Ringrazio Daniele Salvato e Veronica Riccomini per la disponibilità, in attesa dell’uscita di Livore segnalo intanto:


Giulio Profeta
giulio.profeta@uninfonews.it

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