26 Luglio 2024

Una ragazza viene presa a botte e graffi per aver occupato il posto di una frequentatrice abituale della Spiaggia del Sonnino, in barba alle norme di distanziamento. A nulla serve l’intervento dei carabinieri.

Siamo in piena fase 2 per l’emergenza Covid-19. Da giorni ci stanno martellando su quelle che sono le norme di distanziamento e le criticità emerse sul fronte della balneazione. Ma si sa, non basta certo una pandemia a fermare i cari livornesi dall’andare al mare. Nello scorso week-end, il litorale è stato preso d’assalto, dai Tre Ponti ad Antignano, dal Boccale fino a Quercianella e ovviamente la Spiaggia del Sonnino non fa eccezione. Eppure è proprio in questo particolare lido che avvengono fatti da far drizzare i capelli.

Questa domenica (24 maggio ndr) abbiamo assistito a una scena a dir poco allucinante. Ci troviamo al Sonnino, una caletta situata tra Livorno e Quercianella, frequentatissima da ragazzi e ragazze di tutte le età.


L’accesso alla spiaggia e al moletto è possibile solamente valicando una rete ormai divelta, che in teoria delimiterebbe la proprietà privata del Castel Sonnino. Su questo argomento eviteremo di entrare troppo nel dettaglio, basti sapere che ancora oggi non è chiaro se questo pezzo di spiaggia sia da considerare privato oppure no. Diciamo che col tempo la comunità del Sonnino si è conquistata il diritto di poter raggiungere la battigia e di occupare anche il moletto ormai da tempo abbandonato.

Ma a parte la peculiarità di questo luogo, ciò che ha gettato sconcerto è quello che è capitato a una coppia di ragazzi che invece di passare una pacifica mattinata a prendere il sole sul moletto si è dovuta scontrare con quelle che sembrerebbero le leggi non scritte del posto. È accaduto qualche ora più tardi il loro arrivo. Una donna si è avvicinata alla coppia di ragazzi che era seduta sul proprio asciugamano e senza tanti fronzoli ha cominciato ad attaccare briga, millantando che quel preciso metro quadrato di moletto le appartenesse. Peccato che fosse arrivata abbondantemente dopo i due ragazzi e che non ci fosse il bel che minimo indizio a dimostrare (se davvero fosse possibile) che la donna avesse “prenotato” quell’ambito posto a sedere.

Fatto sta che il diverbio si è presto trasformato in uno scontro violento, con botte e graffi da parte della donna nei confronti della ragazza della coppia, dove il resto dei bagnanti ha fatto semplicemente da spettatore. La coppia aggredita, prima verbalmente e poi fisicamente, alla fine si è allontanata dalla donna inferocita e ha chiamato le forze dell’ordine.

 

Tuttavia, all’arrivo dei carabinieri, la donna colpevole di aver dato inizio alla zuffa si era già data alla fuga. A niente sono servite le domande dei due carabinieri ai bagnanti. Stranamente nessuno ha saputo dire chi fosse questa habitué del Sonnino. Morale: la coppia di ragazzi è dovuta andare al pronto soccorso per medicarsi i numerosi graffi riportati su braccia e gambe, col pensiero pure di un possibile contagio da Covid-19.

Quello che fa veramente sorridere di questa – diciamola chiaramente – pagliacciata è come una persona possa anche solo pensare di arrogarsi il diritto di un pezzettino di spiaggia, in un luogo dove il concetto di proprietà è già un paradosso.

Perché se siamo tutti d’accordo che l’accesso al mare dovrebbe essere libero e garantito per tutti, allora per quale motivo una comunità dovrebbe acconsentire, con un omertoso silenzio, che un individuo del genere si comporti in questo modo deplorevole? Invece di accogliere chiunque voglia godersi questo tratto bellissimo della costa livornese, si è lasciato che una sola persona rovinasse la giornata ad una coppia di ragazzi, colpevoli solamente di non aver abbassato la testa e non essersi messi da parte in silenzio.


Tralasciando il fatto, non banale, che aggredendo dal nulla una persona ci si è fatti beffe di qualsiasi norma vigente di distanziamento, ci viene da chiedere se questi metodi – diciamolo – “fascisti” o “mafiosi” siano condivisi dal resto della comunità del Sonnino. A vedere le scritte sui muri, si direbbe di no. Oppure è tutta facciata?

Show Full Content
Previous Dall’altra parte della barricata
Next Ancora Auguri per la tua Morte
Close

NEXT STORY

Close

Carmina Burana di Carl Orff in scena sabato 5 marzo al Teatro Goldoni

2 Marzo 2022
Close