26 Luglio 2024

The Danish Girl ci pone davanti a delle riflessioni che sono tanto attuali oggi come lo erano in passato. Il film, uscito in Italia il 18 febbraio scorso, vanta la regia di Tom Hooper (Il discorso del Re e I miserabili) e la presenza di protagonisti candidati agli Oscar 2016 come Miglior Attore Protagonista, Eddie Redmayne, e Miglior Attrice Non Protagonista, Alicia Vikander, oltre alle candidature come Miglior Scenografia e Migliori Costumi.

Ci troviamo nella Copenaghen dei primi decenni del XX secolo, riprodotta con estrema fedeltà. I protagonisti sono una giovane coppia di pittori, paesaggista lui, Einar Wegener, e ritrattista lei, Gerda Gottlieb. Lui è un artista affermato che dipinge la natura della sua città natale, Vejle. È un uomo dolce, pacato, dagli atteggiamenti delicati e sempre composti. La moglie è una donna sicura di sé, avanguardista, che affronta il mondo a testa alta. Un’artista alla ricerca della sua vera anima espressiva, che sembra finalmente trovare nel ritrarre il marito con abiti da donna, utilizzandolo inizialmente in sostituzione di una modella assente. Questo momento, in cui Einar indossa calze, tacchi e un abito femminile elegante, sembra essere la scintilla che da inizio alla lenta ma potente trasformazione in Lili Elber, ciò che lui è sempre stato e che ha sempre sentito essere nel profondo della sua anima. Una donna.


Come ci si può sentire ad essere una donna intrappolata nel corpo di un uomo, in una società in cui si crede che una persona possa essere “affetta” da omosessualità, come se questa fosse una malattia da curare in maniera estremamente invasiva con elettroshock o radiazioni? Come ci si può sentire a dover affrontare tutto questo, prendendo in considerazione anche i sentimenti e le preoccupazioni di chi ci sta accanto ogni giorno? Lo spettatore si sente immediatamente vicino alla situazione di Einar/Lili (ma forse è meglio dire semplicemente Lili) e insieme ne segue passo dopo passo le evoluzioni della personalità, dapprima timida e nascosta, poi sempre più determinata e sicura.

La vera Lili Elber
La vera Lili Elber

La storia di Lili Elber, tramandata dal libro autobiografico Man Into Woman del 1933 e dal best-seller internazionale La Danese di David Ebershoff edito nel 2001, è stata il primo caso documentato del fenomeno transgender, la prima testimonianza di difficili e delicate operazioni chirurgiche per il cambio di sesso definitivo mai effettuate prima. È un esempio di forza, di coraggio, di una lotta sofferta ma determinata.

Ma il film non rappresenta solo questo. The Danish Girl è anche la storia di un’altra donna, Gerda, la quale non smette neanche per un secondo di stare accanto alla persona che ama e che proprio per l’estremo sentimento che prova nei suoi confronti, l’aiuterà nel suo difficile e doloroso cammino accompagnandola fino alla morte. Si va ben oltre quindi il semplice amore tra marito e moglie. Qua si parla di un legame che ha radici profonde, un sentimento saldamente radicato nell’animo.

The Danish Girl è un film intenso, drammatico, emozionante e fortemente comunicativo. È la scoperta di se stessi, del proprio corpo ma soprattutto della propria anima.

Personalmente trovo azzeccata la scelta del regista di non entrare “aggressivamente” nei dettagli della questione, ma di lasciare sempre una linea morbida e leggera all’evoluzione della personalità di Lili. Le magistrali interpretazioni poi dei protagonisti non potevano che essere premiati con l’ingresso nella lista dei prescelti dell’Accademy. Eddie Redmayne, che già lo scorso anno ha lasciato il segno portandosi a casa l’Oscar come Miglior Attore per il ruolo di Stephen Hawking ne La teoria del tutto, darà senz’altro del filo da torcere a Leonardo di Caprio per l’aggiudicazione dell’ambita statuetta dorata.

 

 

Annalisa Castagnoli


 

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Annalisa Castagnoli

Laureata in Storia dell'Arte Contemporanea (Università di Pisa) mi piace raccontare storie e scrivere le mie "impressioni" su tutto ciò che vedo o ascolto. I libri sono il mio rifugio sicuro, con loro mi sento sempre a casa!
Oltre a UIN collaboro anche per Exibart.

E-mail: annalisa.castagnoli15@gmail.com

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