29 Marzo 2024

ricerca-scientifica-in-italiaNel secolo precedente si diffondeva la poliomelite, una malattia causata a seguito dell’infezione da un enterovirus, noto come poliovirus (PV). Questi virus aventi genoma ad RNA colonizzano il tratto faringeo e intestinale, portando a paralisi l’individuo che ne é affetto.

Veniva utilizzato un ventilatore a pressione negativa per mantenere la respirazione durante l’infezione, mentre oggi i pazienti con paralisi respiratoria permanente utilizzano moderne giacche a pressione negativa.


Centinaia di migliaia di dollari venivano spesi per fermare questo incubo che si estendeva a macchia d’olio, cercando di trovar una terapia e sviluppare delle applicazioni tecnologiche per far sopravvivere i pazienti affetti.

 

 

 

Furono molti i fallimenti e molte le vittime, poiché non si conosceva l’agente infettante e la correlazione con la patogenesi. Più tardi veniva realizzato e somministrato il nuovo ed efficace vaccino antipolio, riducendo drasticamente il numero dei soggetti infetti in tutta la popolazione mondiale.
Questo é uno dei tanti casi che ci insegna che ciascun fallimento ha contribuito a costruire il trampolino da lancio per la ricerca di nuove metodiche di studio e, in questo caso, per la messa a punto di nuovi vaccini.

Molte scoperte scientifiche sono anche state fatte per errori, e possiamo citare la scoperta delle penicillina, per fare un altro esempio.

Oggi non ci stupisce molto sapere che esiste questo antibiotico che riesce ad uccidere i batteri, senza danneggiare il tessuto circostante, ma così non era, prima della scoperta di quello che possiamo definire il primo antibiotico, nel combattere le infezioni microbiche.

 

 

 

Alla base del progresso esiste la metodologia.

La metodologia può essere definita come la scienza del metodo che studia le tecniche di sviluppo di un determinato campo; la metodologia si é evoluta e questo significa che è mutata, ovvero é stata sottoposta a rimodellamento sulla base delle esperienze e conoscenze acquisite, non solo con i successi ma anche con errori e fallimenti, e taluni di non poco conto.


Oggi nei paesi sviluppati le condizioni igienico-sanitarie sono migliorate, la vita media si é allungata e sono stati inventati molti nuovi farmaci e nuove terapie e tutto questo lo dobbiamo alla maggiore conoscenza sui processi biologici che abbiamo acquisito, e alle innovazioni tecnologiche.

 

 

 

 

 

 

Abbiamo dato fiducia alla scienza.
Abbiamo imparato l’ovvio.

Non possiamo però nascondere che in questi ultimi anni stiamo pure vivendo una regressione socio-culturale ed economica, che ci sta facendo sprofondare nei meandri dello sconforto.

Ciascuno di noi può far qualcosa per il progresso incentivando la ricerca scientifica, incentivando il sapere perché é così che acquisiamo il potere di scegliere di stare bene.
Incentiviamo la ricerca non ostacolandola,

imparando ad attingere dalle fonti di specialisti invece che da un generico sito internet o da un qualunque Tg o giornale.

La ricerca scientifica è vita perché vita ha dato, è speranza perché speranza ha dato, è quanto di più umano l’animale uomo abbia potuto finanziare con l’impegno di chi non si arrende.

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