27 Luglio 2024

Mancano appena 3 giorni all’uscita dell’ultima stagione di Game of Thrones, l’inverno è arrivato e i fan di tutto il mondo sono in fibrillazione. Ormai si contano anche i secondi che ci separano dalle ore 3.00 di Lunedì notte e tra pochissimo finalmente scopriremo il destino di Westeros.

Un’attesa più che giustificata perché ormai Game of Thrones non è più solo una semplice serie televisiva tratta da una collana di libri fantasy, è diventata qualcosa di più. E’ un fenomeno di massa che ha conquistato fan in tutto il mondo, e per i più veterani che la seguono dalla prima stagione, ormai orfani dei libri, l’attesa si fa sempre più snervante.


Ma cosa sappiamo già dell’ottava stagione? La HBO negli ultimi tempi ha rilasciato diversi trailer ma rivelando pochissimo al grande pubblico. E come insegna anche la Marvel, che è maestra in materia, questi trailer vanno assolutamente presi con le pinze. Infatti potrebbero esserci scene girate appositamente per depistare i fan così da non lasciare loro neanche le briciole, vanificando ogni eventuale speculazioni.

Partendo da alcuni dati intanto è stata rivelata la durata dei vari episodi. Le puntate saranno 6 ma saranno ampiamente più lunghe visto che perlopiù avranno una durata di circa 80 minuti. Quasi un film a puntata ma non c’è da stupirsi visto gli enormi sforzi che la produzione ha compiuto per girare questo finale. Basti pensare che per l’ottava stagione il costo per la produzione di ogni episodio si attesta intorno ai 15 milioni di dollari, cifre da capogiro insomma.

Ma dati a parte, dalle briciole seminate dai trailer possiamo partire da alcune certezze. Sappiamo che Daenerys e  Jon arriveranno insieme a Grande Inverno, là dove avrà luogo uno degli incontri più attesi, quello tra Jon e Arya. Ma al di là dell’attesa per scoprire chi finirà per sedere sul Trono di Spade, c’è un argomento che sta tenendo banco tra gli appassionati ed è l’annunciata grande battaglia di Winterfell.

Uno scontro senza precedenti tra le forze del nord unite a quelle di Daenerys contro il comune nemico, i non morti guidati dal Re della Notte. Secondo la produzione sarà una battaglia veramente “enorme” tanto che lo stesso regista, Sapochnik, l’avrebbe addirittura paragonata alla battaglia del Fosso di Helm de “Il Signore degli Anelli – Le due Torri”. Un paragone ardito perché se da un lato alza a dismisura l’hype dei fan, dall’altro potrebbe anche rivelarsi un clamoroso boomerang. La battaglia del Fosso di Helm è infatti considerata praticamente all’unanimità uno dei punti più alti di sempre nella storia cinematografica fantasy e bellica in generale.

Ma gli stessi membri della produzione, così come i protagonisti, sono tutti concordi nell’affermare che è stato compiuto un lavoro senza precedenti. E considerate le 11 settimane di riprese notturne e le più di 750 persone coinvolte, non possiamo che fidarci di loro. Soprattutto se il regista è lo stesso che ha diretto Aspradimora e la Battaglia dei Bastardi, due degli episodi più coinvolgenti dell’intera serie. Dunque l’esercito dei vivi affronterà quello dei morti nella più lunga sequenza di battaglia mai girata in un film e la cosa non può lasciarci indifferenti.

Ma prima di buttarci a capofitto nella prossima stagione è bene fare un passo indietro e rinfrescarci la memoria. Anche perché la settima stagione di Game of Thrones ha rappresentato un vero spartiacque nella serie. Non solo perché quegli eventi ci hanno condotto a quest’ultima stagione, quanto perché ha letteralmente spaccato in due le opinioni dei fan.


Una stagione che ha fatto senz’altro discutere ma che ha puntato molto sulla spettacolarità. Sono più vive che mai nella nostra mente lo strapotere dei draghi così come la battaglia combattuta oltre la Barriera, dove Jon e gli altri membri di quella missione suicida hanno fronteggiato l’esercito dei non morti. Per non parlare della breccia aperta nella Barriera che ormai ha spalancato le porte dei sette regni al Re della Notte. Senza dimenticare alcuni colpi di scena, come la forte presa di posizione di Jaime che lo ha portato a lasciare Approdo del Re e a partire presumibilmente per il nord.

Molti l’hanno apprezzata ma se nell’attesa dell’8° stagione c’è anche un po’ di preoccupazione è forse perché ancor di più sono state le polemiche e le critiche. Tutti ricorderanno le battute scaturite dalla sorprendente velocità di Gendry e dei corvi viaggiatori affinché Daenerys intervenisse per salvare la ormai ribattezzata “suicide squad”.

Inoltre ci sono stati molti combattimenti nella settima stagione, come non mai. Ma forse l’ambizione di voler impacchettare una stagione così ricca di battaglie ha dovuto fare i conti con le ovvie esigenze di budget. Così a conti fatti, sortita di Daenerys a parte, restano una battaglia navale tra Greyjoy che difatti non c’è, così come la presa di Castel Granito e Alto Giardino che, allo stesso modo, sono assenti dalle scene. L’unica vera battaglia militare a cui assistiamo è quella presente nella quarta puntata, Spoglie di Guerra, dove la cavalleria Dothraki e Drogon piombano sull’esercito dei Lannister.

Facciamo anche metà esercito o forse appena un quarto visto che ad opporsi all’inarrestabile cavalleria barbara vediamo schierate solo 3 fila di uomini. A ben vedere l’impiego del drago per quanto spettacolare è stato opinabile dato che realisticamente, una carica in campo aperto come quella, sarebbe potuta facilmente arrivare fino ad Approdo del Re, come un coltello che affonda nel burro.

Ma forse ciò che più ha fatto storcere il naso a molti fan (scene fanservice a parte) sono i buchi di trama e le ingenuità commesse dalla sceneggiatura.  Non può essere una coincidenza che dal momento in cui la serie inizi a distaccarsi dai libri la trama tenda ad assottigliarsi sempre più e soprattutto non assistiamo più alla morte di alcun personaggio principale. E Game of Thrones è anche e soprattutto questo, nessuno è mai al sicuro.

Ma una delle stranezze più grandi è l’abbattimento di Viserion e il relativo recupero con tanto di catene trovate e agganciate chissà dove e chissà come dagli estranei. Per non parlare della tiritera tra Arya e Sansa che non ha affatto creato suspense tra i fan ma solo noia. Ormai tutti si aspettavano la morte di Baelysh, un personaggio che non stava più dando alcun apporto alla storia e che era diventato fin troppo prevedibile, così come il suo epilogo.

Ma esigenze narrative a parte anch’io l’ho trovata un po’ sottotono, una stagione in cui si è voluto strafare ma in cui non c’erano né i tempi né un budget tale per sostenere tali ambizioni. Dunque c’è molta attesa ma inevitabilmente anche tanta paura di come potrà esser gestito questo finale. Perché troppo spesso un finale deludente ha compromesso il giudizio di intere serie televisive. Quindi non ci resta che incrociare le dita e aspettare le 3:00 di Lunedì, certo che Game of Thrones ci regalerà uno spettacolo senza precedenti!

 

Alessio Nicolosi

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