Recensione di Bed Time
Il cinema Spagnolo, di questi tempi, è in piena ascesa e lo vediamo dalle tante produzioni e pellicole che vengono realizzate. Alcune, come in questo caso, vanno oltre al genere cinematografico a cui appartengono e propongono un qualcosa che tocca la moralità e la natura umana. Così dopo aver girato Rec, apprezzato da pubblico e critica in tutto il mondo, Jaume Galaguero si dedica ad un horror semi-claustrofobico, ambientando la storia in un palazzo nel pieno centro di Barcellona e con protagonista un ambiguo portiere. Sarà uscito fuori un film interessante da tutto questo o stiamo assistendo al solito horror/thriller senza tante pretese e a basso costo? Scopriamolo!
Cesar è un portiere che vive in un normale condominio situato nel pieno centro di Barcellona; passa le sue giornate dietro una scrivania conquistando sempre di più la simpatia dei condòmini. Nella pausa lavoro va a salutare sua madre in ospedale, ormai vecchia e malata; eppure c’è qualcosa di malvagio nella natura e negli atteggiamenti di Cesar, un qualcosa che viene apparentemente ben nascosto dietro al suo volto tanto inespressivo e gentile, quanto diabolico e sinistro.
Bed Time è un film che sa il fatto suo e su questo non ci piove. Galaguero realizza un lungometraggio che ha alla base non tanto la paura, bensì l’inquietudine e una terrificante morale. Cesar è senza dubbio uno dei cattivi più riusciti e concreti apparsi al cinema in questi ultimi anni, non a caso quello che viene messo sempre in luce è la pura cattiveria umana, quella che si trova un po’ in tutti noi (ma qui portata all’eccesso) e non è tanto il terrore che si prova nella visione di questo pellicola, che non mostra alcuna tortura fisica o copiosi spargimenti di sangue, ma l’angoscia e l’irrequietezza ; entrambe vengono gestite e rappresentate in modo intelligente e non esiste inquadratura o sequenza fine a se stessa perché tutto serve a dare un messaggio o esprimere, attraverso le immagini, una chiara (e reale) situazione. Il lavoro che è stato fatto dal punto di vista della sceneggiatura è encomiabile, sopratutto se pensiamo al fatto che il film è girato quasi interamente nell’antro di un palazzo. Dialoghi ottimi e un’ottima gestazione dal punto di vista del ritmo e della durata complessiva ci portano ad apprezzare quanto realizzato dal regista. Unico neo, forse, è la recitazione dato che, escluso Luis Tosar, il resto del cast lascia un po’ a desiderare.
Bed Time è una pellicola che mette in evidenza il pericolo che corriamo tutti i giorni e di cui non sospettiamo l’esistenza. Riesce pienamente nell’impresa di saper intrattenere e lanciare un forte messaggio morale mettendo alla base di tutto un personaggio malvagio, come non se ne vedeva da tanto tempo e ben interpretato, e allontanandosi dal genere cinematografico a cui appartiene per allestire uno spettacolo che avverte un po’ tutti che alla fin fine siamo proprio noi, con i Social Network, Twitter e il resto della tecnologia, a mettere a nudo chi siamo e metterci in mostra senza magari accorgercene, dando il via ad una serie di avvenimenti inarrestabili. In tutta la perversione incarnata dal personaggio di Cesar c’è, tuttavia, una certa logica ed una continua ricerca della felicità, che in questo caso si ottiene solo facendo del male al prossimo. Fate attenzione, però, ad ogni scena della pellicola, non lasciatevi sfuggire il minimo particolare e non rimarreste delusi da questo film. Bed Time a nostro modo di vedere è un film di valore, che nel suo piccolo riesce a toccare vari temi di una mostruosa attualità in modo elegante e brutale, senza mancare di intrattenere lo spettatore. Pellicola, dunque, consigliatissima!
Claudio Fedele
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