19 Marzo 2024
L'adesivo apposto all'ingresso della stanza del sindaco
L’adesivo apposto all’ingresso della stanza del sindaco

Filippo Nogarin, classe ’70 e sindaco uscente di Livorno.

Ci riceve nella sua stanza, al comune e già dall’ingresso si capisce che, nel suo caso, il mantra del M5S “né di destra né di sinistra” è quantomeno improprio: “ qui c’è un sindaco antifascista” recita l’adesivo posto sullo stipite d’ingresso della stanza. E di questi tempi non si può di certo annoverare l’antifascismo fra quei valori trasversali e indiscussi degli attori politici italiani.


A fine intervista, ci propone un articolo di Enrico Berlinguer del 1981 pubblicato su “La Repubblica”, intitolato: “Questi partiti degenerati sono l’origine dei nostri mali”, tirandolo un po’ dalla sua parte.

Difficile, però, pensare che per Berlinguer la soluzione alla “questione morale” potesse essere la democrazia diretta, esercitata su una piattaforma telematica privata.

Ma erano davvero altri tempi, internet esisteva solo confinato nelle stanze dei ricercatori…

Nogarin rinuncia a ricandidarsi a sindaco, preferendo un posto nel parlamento Europeo: un modo per portare gli interessi di Livorno in Europa o per evitare un possibile processo sull’alluvione, usando l’immunità parlamentare europea?

 

Allora sindaco, vuole provare a tracciare un bilancio dei suoi 5 anni di governo cittadino?

Volentieri, 5 anni molto difficili, siamo partiti con tutti gli sfavori della cronaca e dei pronostici. Non dovevamo mangiare il panettone e siamo arrivati a mangiarlo, non dovevamo mangiare l’uovo di pasqua, siamo arrivati anche lì. Abbiamo mangiato il lipperlì e siamo arrivati a fine legislatura.


La nostra squadra non era rodata, ma abbiamo dato esempio di buongoverno, al punto che adesso ci copiano da tutta Italia.

Per esempio?

Ad esempio il concordato preventivo per AAMPS, diventato ora un “must” a livello nazionale, oppure un bando di gara per illuminazione pubblica, a doppio oggetto, utilizzando il dialogo competitivo, altro modello innovativo che sta circolando.

Riguardo AAMPS, Ciampini da noi intervistato ha voluto sfatare il mito del concordato, dicendo che, a conti fatti, il debito di AAMPS si è riversato sulle tariffe e sul debito del comune…

Dispiace che Ciampini non abbia l’onestà intellettuale di riconoscere che lui fa parte di quel partito politico che ha distrutto l’AAMPS, che è stata dilaniata e divorata dal Pd che ne ha fatto un utilizzo improprio. Oggi AAMPS è un modello nazionale.

I conti e i debiti che sono stati tirati fuori, hanno dato dimostrazione di una visione politica pressappoco come quella di un topolino. Noi parliamo numeri alla mano e non solo con discorsi come fa Ciampini.

Numeri alla mano, aldilà del ribaltamento dei crediti inesigibili, il costo del servizio è diminuito. Non solo, ma a regime, alla fine del concordato, il costo del servizio di Livorno sarà il più basso di tutta la Toscana.

Nogarin. In controluce.
Nogarin. In controluce.

Una parentesi doverosa: pensa, in coscienza, che si potesse fare di più la notte del 10 settembre 2017, per salvare quelle vite spezzate dall’alluvione?

Col sennò di poi sì, ma con ciò che avevamo in mano in quel momento penso proprio di no.

Quella è stata una tragedia imprevedibile che ha colpito questa città e la sera stessa non era possibile fare niente di più.

Ci sono comunque dei colpevoli per quelle morti: i colpevoli sono coloro che hanno cementificato la città prima di noi.

Sempre rimanendo in tema alluvione e protezione civile: perché Gonnelli, dirigente dalla comprovata esperienza in campo di protezione civile, è stato spostato e sostituito con Pucciarelli, capo dei vigili urbani e senza esperienza sul tema, nell’estate antecedente l’alluvione?

Comprovata lo dite voi, è una cosa sulla quale c’è un’indagine della magistratura. Poi Gonnelli è uno di quegli elementi che non fanno parte del dibattito politico, è parte integrante di una struttura amministrativa che segue il suo iter.

Riguardo la stesura del piano di Protezione Civile, appaltata adesso alla società emiliana Nier, perché non è stato approvato il piano già redatto da Gonnelli? Abbiamo trovato agli atti delle incoerenze, il piano è stato prima elogiato dalla giunta ma poi non approvato per “gravi carenze tecniche”. Cosa è successo e quali sono queste carenze?

Allora, innanzitutto, l’iter di approvazione di quel piano, da parte della giunta, è stato portato avanti in continuità con chi c’era prima di noi, con i tempi coi quali è stato proposto e approvato nel 2016. Non è stato calendarizzato nelle commissioni del consiglio, dove però il sindaco non ha voce in capitolo.

Alla fine però c’è stato un parere negativo, altrimenti non sarebbe stata commissionata alla Nier una nuova stesura…

Quella che stai dicendo è una semplificazione eccessiva: a valle dell’alluvione si è dimostrato che quel piano di protezione civile non era sufficiente, nonostante il piano non fosse vigente, perché abbiamo scoperto dei rischi superiori rispetto a quelli previsti.

Un’ultima domanda sull’argomento: poco tempo fa si è svolto un convegno della protezione civile, dove è stato invitato il presidente della Corte dei Conti, che ha declinato l’invito. In caso di una sua eventuale condanna a processo, la Corte avrebbe il compito di decidere su un danno erariale arrecato al comune da parte sua. Non crede sia stato poco opportuno invitarlo, configurandosi un, seppur potenziale, conflitto di interesse? Non crede che l’assenza del presidente confermi questo dubbio?

Questa è fantasia. Su questa logica uno dovrebbe sottrarsi ad ogni confronto perché potenzialmente giudicato. Inoltre c’era l’ufficio di gabinetto della Corte dei Conti, quindi è come se ci fosse stato il presidente. Ad ogni modo queste affermazioni presuppongono che io abbia fatto degli illeciti, cosa che rimando al mittente. Per me non c’è questa relazione.

Argomento inceneritore: avete annunciato che nel 2021 sarà spento l’inceneritore, ci vuole dire di più?

E’ stato firmato un atto scritto nel piano strategico dell’ATO (Ambito Territoriale Ottimale), nel quale si evince che non c’è una prospettiva per l’inceneritore di Livorno.

Ma la parte rimanente necessaria di rifiuti in differenziabili dove andrà, discarica o trasferiti ?

La percentuale di residuo indifferenziabile è molto bassa, ad oggi si attesta sul 35% del complessivo e si assottiglia sempre più, il residuo andrà ovviamente in discarica.

Ci vuole dare una opinione sul fatto che qualcuno abbia promosso pubblicamente il voto disgiunto, croce sul simbolo di Bl o PaP per la lista e sul nome di Stella Sorgente sindaca? Crede sia corretto?

Non ci vedo nulla di sbagliato, forse a qualcuno dà noia perché pensa di poter disporre della proprietà dei voti delle persone.

Io sono per la libertà di potersi esprimere, come voi fate delle domande che possono essere per certi versi singolari dal punto di vista giornalistico. Altrettanto il Gangemi si può sentire libero di proporre il voto disgiunto.

Anche Tonci sindaco è interessante come candidato, sarebbe curioso sapere chi c’è dietro…

Ultima domanda su Livorno, forse la più importante: “lavoro, lavoro, lavoro” così mi rispose 5 anni fa alla domanda su quale fosse la priorità per la città. A distanza di 5 anni l’occupazione, è diminuita, soprattutto quella giovanile.

Nel 2018, nella fascia 18-29, si registra a Livorno una percentuale di occupati del 34.9%, quando nel 2014 era del 39.3%, oltretutto in una fase nazionale di crescita. 

Insomma, considerando anche i tentennamenti sulla Darsena Europa, ed un piano strutturale non espansivo, non pensa di aver barattato la priorità della città per qualche voto necessario a voi in consiglio?

Filippo Nogarin durante l’intervista

No assolutamente, anzi rivendico che lo sviluppo economico che abbiamo messo in piedi non va a discapito del nostro territorio già fragile.

Il piano strutturale che abbiamo approvato va a tutela dell’ambiente, in una misura conservativa e rigenerativa.

A mio modo di vedere lo sviluppo economico della città punta nella direzione del turismo economico ricettivo, punta verso lo sport turismo, ha un volano legato al porto. Il porto però non può cedere al ricatto occupazionale, le politiche ambientali devono penetrare anche nel porto.

Poi non ci si può limitare al solo porto, ma anche porto, retroporto, ferrovie in banchina…

Un tempo esistevano, in una parte del mondo, i piani quinquennali, voi avete già governato 5 anni e vi proponete per altri 5: quando arriverà questo benedetto lavoro? Quando un giovane livornese potrà pensare di sviluppare sul suo territorio le sue competenze?

Nei prossimi 5 anni, ma già all’inizio si potranno vedere effetti benefici, come l’inoculazione di start-up all’interno del nuovo polo tecnologico diffuso. Dobbiamo guardare alle nuove tecnologie, alle nuove forme di lavoro, con ottimismo.

5 anni fa abbiamo rappresentato una discontinuità, per la città, che l’ha portata alla ribalta nazionale. Questa innovazione, per noi, sarà un marchio di eccellenza e con questa prospettiva bisogna pensare al vostro futuro.

Riguardo la torre occupata della Cigna, ci sarà un tentativo concreto di regolarizzare?

Li c’è una questione amministrativa molto complicata, finché non risolvono quella non si può fare nulla…

E pensare ad altre strutture?

Questa amministrazione ha dato delle risposte concrete al problema abitativo, noi abbiamo dato risposte concrete mai viste prima, come il turn-over e la ricerca dei “furbetti delle case popolari”.

Cosa ne pensa di chi dice, riguardo al PD: “loro sono quelli che hanno governato (male) la città per 70 anni”? Pensa che sia un ragionamento giusto?

No è improprio, tra il PCI e il PD c’è una differenza enorme: il PD è la nuova DC, ci hanno appiccicato sopra una falce e martello ma poi la colla non ha tenuto e si è scoperta la croce. Te prendi questo articolo di Berlinguer del 1981 (ci porta un articolo conservato gelosamente in una cartellina di plastica, vedi foto, ndr): sembra scritto ieri per oggi .

Foto “storica” post insediamento.  Fonte: “vitadapendolare.it”

 

Quindi possiamo dire che, se per Renzi il riferimento ideologico è La Pira, per Nogarin è Berlinguer?

Per tante cose sì, certamente.

Viene da chiedersi se l’Amadio l’avrebbe abbracciata lo stesso dopo questi 5 anni e queste affermazioni…

Questa è una cosa molto gazzettiana (Gazzetti, primo autocandidato del PD, ndr), lui è uno di quelli che fa i video solo di quello che gli fa comodo, ha fatto i video dell’erba tagliata, ma non della Darsena Europa dove non c’era niente di quello che diceva.

Poi loro (il PD, ndr) hanno scelto Salvetti che è la parte semi pudica che rivela il fatto che non hanno avuto il coraggio di mettere un loro iscritto a candidato.

Questo si può dire anche della Lega però…

Sì certamente…

Riguardo l’Amadio, in quel momento in cui è venuta a festeggiare era un semplice cittadino. Quando uno diventa sindaco diventa un’istituzione che rappresenta tutti. Quella sera ho abbracciato chiunque, un sacco di gente che neanche conoscevo è venuta ad abbracciarmi…

Beh, questo succede sempre, quando si vince…

Però, voglio dire, l’Amadio non può essere considerata un semplice cittadino, ha fatto politica a destra per tutta la vita, nella destra forse più estrema che sia stata presente a Livorno negli ultimi 30 anni. Insomma, 5 anni fa c’è stata una sorta di “santa alleanza” per buttare giù il PD, con un fronte larghissimo, adesso le cose sono un po’ cambiate, non credo che l’Amadio abbraccerebbe la Sorgente. Non avete scelto di essere di sinistra, a Livorno?

Ma non è vero questo, io sono stato chiamato da Alfano perché ho registrato il primo matrimonio gay, ho attribuito per la prima volta un bambino a due madri. Poi sono un antiliberista, ho lottato per mantenere pubblici dei servizi.

Appunto, mi sta elencando tutte cose di sinistra…

Io non sono di sinistra, ho fatto azioni di sinistra, ma non sono di sinistra. Si può dire che il Movimento ha fatto delle politiche più improntate a sinistra ma non vuol dire che sia di sinistra. Ci sono alcune questioni, probabilmente più di destra…

Tipo? A Livorno?

A Livorno non me ne vengono in mente però potenzialmente ci potrebbero essere. Non c’è nessuna linea a Livorno entro cui devi stare per poterti dire del M5S.

Lei è stato uno dei pochi ad opporsi, con un post su Facebook, alla, almeno sbandierata, chiusura dei porti di Salvini, la scorsa estate. Poi lo ha cancellato. E’ mancato il coraggio di tenerlo?

Il post l’ho cancellato perché non volevo mettere in difficoltà nessuno. Il post ci stava tutto.

Poi togliere il post non lo ha mica eliminato, il post esiste se ci pensi bene, vive di vita propria…

Allora tanto valeva non toglierlo…

Beh sì, è un altro modo di vedere la questione.

Come pensa che andranno le elezioni a Livorno?

Credo che vincerà la nostra candidata Stella Sorgente, dando una continuità al percorso che abbiamo iniziato.

Adesso però voglio fare io una domanda a voi: vi siete mai chiesti perché i social network intercettano il malumore?

I social fanno avere a tutti noi una sorta di ruolo di giornalista, di persona che può avere una visibilità tendenzialmente infinita, potendo esprimere qualcosa, spesso una protesta.

Ma governare non vuol dire questo, io rivendico anche provvedimenti impopolari, non si può andare dietro solo ad un percorso popolare, si va a sbattere: nessuno vorrebbe innalzare le tasse o dar contro a situazioni che in realtà sono una necessità.

La politica della sosta rompe le scatole a tutti, è vero, solo pochi sindaci coraggiosi l’hanno messa in pratica. E’ certamente impopolare, ma a Livorno c’era bisogno di farla. Io la rivendico.

Dietro al consenso siamo buoni tutti a governare, certe volte è necessario dire: è giusto fare così, in questa direzione gli effetti li vedremo fra 15 anni ma è giusto così.

Noi siamo giovani, ma non troppo da non ricordarci di quando la realpolitik la osteggiavate, quando eravate voi a puntare sul malessere, sulle promesse facili, tipo gli autobus gratis…

L’abbiamo fatto, gli autobus gratis ci sono, non li abbiamo reclamizzati abbastanza.

Non ci risulta…

Allora te lo dico ufficialmente, a Livorno ci sono gli autobus gratis, durante l’estate, durante i periodi di Natale, la sera.

Sì ma voi non promettevate qualche autobus gratis, la sera a Natale o d’estate. Lei promise autobus gratis e basta…

Vabbè, che purtroppo non siamo riusciti a farlo in senso globale è un altro discorso, ma li abbiamo fatti gli autobus gratis. Il nostro programma è stato realizzato al 67%, c’è un documento ufficiale mandato alla Corte dei Conti.

E’ interessante vedere come, quando si governa, si inizi a dire che bisogna essere positivi, ottimisti, realisti…

Le cose le abbiamo fatte, probabilmente non l’abbiamo comunicato abbastanza.

Appunto, anche Renzi a fine legislatura disse che non erano stati bravi a comunicare…

Cambiamo completamente argomento: cosa le è piaciuto di questo anno di governo nazionale M5S-Lega?

La prima cosa sicuramente il reddito di cittadinanza, dato che siamo stati i primi ad introdurlo a Livorno, poi il decreto dignità. Poi possiamo parlare del decreto crescita e dello sblocca cantieri, altri elementi nodali e importantissimi.

C’è però un ritardo temporale degli effetti visibili di queste misure, ma era stato considerato.

Riguardo al reddito di cittadinanza io mi sono commosso, perché è proprio da qui che è iniziato e quello nazionale ha preso molti spunti da Livorno.

Ma voglio andare oltre, adesso serve il reddito di cittadinanza europeo.

L'immagine scelta da Nogarin per la campagna delle europee
L’immagine scelta da Nogarin per la campagna delle europee

Ci vuole elencare le misure più importanti che porterete in Europa?

Certo, allora, 3 provvedimenti:

  1. Reddito minimo europeo: ha un duplice vantaggio, oltre ad obbligare l’azienda ad un salario equo evita le delocalizzazioni, combattendo la guerra fra poveri su scala europea a cui assistiamo da decenni. Ma c’è di più, è vantaggioso anche per le aziende italiane che non subirebbero più il dumping salariale di quelle dell’est Europa. Le aziende sarebbero incoraggiate ad investire qui in Italia.
  2. Reddito di Cittadinanza europeo, di cui abbiamo già parlato.
  3. Indennità di disoccupazione europea, l’equivalente della nostra Naspi ma sul piano europeo: sarebbe importante perché potremmo permettere a tutti gli stati membri di fare politiche espansive, puntando sulla solidarietà fra gli Stati.

Perché se due paesi europei sono in crisi, ma gli altri no, con la Naspi europea quei due paesi possono usare le loro risorse per il rilancio economico.

Solo con queste tre proposte possiamo pensare ad un vero welfare europeo e queste sono le tre proposte del movimento.

Ma queste tre proposte presuppongono un ruolo attivo degli organi europei? Dove si trovano le immense risorse per queste politiche?

No si tratta di decisioni da adottare con un regolamento al parlamento europeo, un qualcosa di vincolante per tutti i paesi, sia per le politiche attive sia per quelle del lavoro.

Riguardo la sua elezione in Europa, invece, se venisse eletto in parlamento europeo rinuncerebbe all’immunità?

Beh sì, ma per cosa?

Ad esempio in un possibile rinvio a giudizio riguardo l’alluvione, la cui decisione non è troppo lontana dato che la fase delle indagini si è già conclusa?

Mi sembra che ci sia una parte politica che ci punta molto su questa storia dell’alluvione, come se fosse un’arma politica da brandire…

Per noi l’alluvione è stata la cosa più importante successa a Livorno da quando siamo nati, riteniamo doveroso approfondire a prescindere dalle nostre opinioni. Cambiando argomento, questione Lemmetti: possiamo parlare del primo “colpo calcistico” applicato alla politica, prima era a Livorno ed è stato prelevato dalla giunta Raggi. Non pensa sia stato fatto uno sgarbo ai livornesi?

I cittadini hanno votato me, per restare in carica 5 anni, non Lemmetti, quindi non ho tradito alcun impegno coi cittadini.

Ok, però se era bravo non era meglio tenerselo?

Sì, ma io ne ho presa una più brava, più bella e che non si mette le magliette ridicole (risate ndr)…

Ultime domande, un po’ più di colore: preferisce andare a cena con Di Maio, Fico o Pizzarotti?

Io preferisco andare cena con mia moglie. Detto questo a cena vado volentieri sia con Luigi che con Roberto. Con Pizzarotti avremmo poco da raccontarci…

Insomma, non ci sono le correnti nel Movimento?

Bisogna vedere cosa si intende per correnti. Nel Movimento c’è un continuo dibattito interno ma alla fine si trova una sintesi, degli indirizzi. Se non fosse così il Movimento non esisterebbe più.

 

Intervista realizzata da: Gigi Annarelli, Enrico Raugi, Giovanni Sofia.

Nogarin alla fine dell'intervista. Sullo sfondo Enrico Raugi e Gigi Annarelli.
Nogarin alla fine dell’intervista. Sullo sfondo Enrico Raugi e Gigi Annarelli.
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Giovanni Sofia

Livornese, presidente di Uninfonews dal 2021, classe '92, progettista meccanico, laureato in ingegneria aerospaziale all'università di Pisa, pallanuotista. Interessato alla politica, l'attualità e la meteorologia. Ma anche a cose più normali.

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