19 Aprile 2024

Game of Thrones: alcuni buoni motivi per amare questa serie

919-FLL37TLA quasi venti anni di distanza dalla pubblicazione del primo libro della saga A Song of Ice and Fire (resa in italiano con il titolo di “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco”), di George R.R. Martin, si possono contare sulle dita della mano coloro i quali non abbiano pronunciato, almeno una volta, il fatidico motto “L’Inverno sta arrivando” (“Winter is Coming”).


Detto in due righe: per chi ancora la storia non la conoscesse, Game of Thrones parla delle famiglie di Westeros in lotta tra loro per la conquista del Trono, un immenso trono fatto di spade di acciaio di Valyria; ma è anche la storia di qualcosa di antico e terrificante che si sta risvegliando al Nord, così come le imprese di una giovane regina esiliata in cerca di vendetta.

Miriadi di personaggi e vicende si intrecciano tra loro creando un viaggio fantastico ricco di colpi di scena ed eventi imprevedibili.

Dal 2011 ad oggi, le vicende, i personaggi e il mondo creati da Martin, sono diventati sempre più noti a tutti, sopratutto grazie a David Benioff e D. B. Weiss che, tramite HBO, hanno preso l’opera e ne hanno fatto una trasposizione televisiva che si sta ritagliando a forza un posto nella storia delle serie tv più seguite di sempre.

Leggende narrano che R.R. Martin, per anni, avesse rifiutato decine e decine di proposte da parte di chi avrebbe tanto voluto adattare cinematograficamente la sua opera. E poi arrivarono i due showrunner, che convinsero George in un ristorante sulla Santa Monica Boulevard, durante un lungo pranzo, semplicemente rispondendo alla domanda ‘Chi è la madre di Jon Snow?’.

Ci sarebbero decine di validi motivi per innamorarsi di questa serie, sebbene ci siano ancora scontri tra i lettori che vorrebbero riprodotti tutti i dettagli sullo schermo, tra i puristi di un genere che per anni ha visto come unico punto di riferimento John R.R. Tolkien, che nell’immaginario collettivo era solo il genere delle fate e dei maghi.

Ma Game of Thrones non è solo questo; ai più classici elementi di questo particolare tipo di storie (quali: magia, creature fantastiche, lotta tra luce e ombra), si legano, in maniera perfetta, altri aspetti che rendono il tutto un fantasy più “umano”: l’odio, la meschinità, l’ambizione, così come anche l’amore, la fratellanza, la compassione.


Game of Thrones mostra delle dinamiche sociali un po’ fuori da un contesto puramente fantasy: la lotta per il dominio, il gioco del trono, non sono altro che il ritratto dell’immortale amore, da parte dell’uomo, per il potere.

Insieme a House of Cards, Game of Thrones apre una finestra su uno dei mondi più interessanti e controversi dell’universo umano. Storia e politica si intrecciano a meraviglia in questa serie: basti pensare che lo stesso George R.R. Martin, autore dei libri, ha dichiarato di essersi ispirato a diversi episodi storici per comporre la sua opera.

Ma questa serie tv non si limita ad illustrare in maniera fredda e puramente descrittiva questo mondo di contraddizioni: attraverso la visione della serie si può capire benissimo quali sono le problematiche legate al controllo di uno stato, tra economia, diplomazia e guerra.

La storia è fatta da persone e dalle loro debolezze, e questo i due autori della serie televisiva l’hanno saputo fare egregiamente.

Scorrendo nella mia personale lista delle buoni ragioni per seguire Il Trono di Spade, ci sono sicuramente le ambientazioni: impossibile non notare, fin dal primo episodio, la perfezione dei luoghi scelti, capaci di catapultarci immediatamente nel mondo di Westeros.Approdo_del_Re

Non stupisce il fatto che ogni puntata del capolavoro targato HBO costi all’incirca 5 milioni di dollari. Islanda, Croazia, Spagna, Malta, Norvegia: ogni location è semplicemente spettacolare che ci trasporta direttamente nella storia, cogliendo anche la natura stessa dei luoghi: inespugnabili cittadelle e roccaforti, piccoli villaggi sparsi nella brughiera o lande fredde e desolate.

Per non parlare delle decine di personaggi, che non mancano di originalità e di approfondimento psicologico. Non esiste il vero “buono”, il vero eroe, così come non esiste il suo perfetto antagonista, il villain fatto e finito. Ed è anche per questo che Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, non possono essere considerate un fantasy dai puristi: non esiste la principessa rinchiusa nella torre più alta di un castello circondato da lava, non c’è né l’eroe senza macchia e senza colpa né senza paura, ma sono presenti dei personaggi in costante evoluzione, che mutano in 10945944_792585187481056_925892200_nrelazione agli avvenimenti: crudeli, ma anche consapevoli del loro potere, accecati dalla furia, ma anche lucidi, freddi e calcolatori.

La forza dei personaggi, capaci, con poche battute, di affermare la propria identità, e degli sceneggiatori, attenti al minimo dettaglio, superano anche (evidenti) limiti del cast.

Per non parlare dei costumi e degli oggetti di scena.

Guardando questo telefilm ti verrà voglia di leggere di libri di Martin, un po’ per vedere se tutto è stato fatto a dovere nella serie tv, un po’ per sapere in anticipo cosa succederà dopo.

Perché quando inizi a guardare Game of Thrones è così: vuoi davvero sapere cosa succederà dopo: Chi si sederà sul trono di spade? Chi sarà il prossimo a morire per cercare di conquistarlo? 

E sono anche queste mille domande, che cominci a farti, che rendono Game of Thrones una storia e una serie tv che proprio non si riesce a smettere di seguire.

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