3 Dicembre 2024

A conclusione della Stagione Danza del Teatro Verdi di Pisa la compagnia imPerfect Dancers Company, diretta dal coreografo Walter Matteini, ha presentato in prima nazionale, lo spettacolo Empty Floor, lo scorso 7 aprile.

L’idea dello spettacolo è nata in occasione del Gala Internazionale di danza a Stoccarda per la raccolta fondi in favore della lotta contro l’Alzheimer, per il quale era stata creata la coreografia Istante.


Empty Floor nasce come un continuum tematico, volto ad approfondire ed esplorare l’universo privato di tutte quelle persone che quotidianamente combattono la loro battaglia contro questa malattia. L’intento, come scrive nel programma di sala Matteini, è quello di

sensibilizzare il pubblico sulle sfaccettature della malattia, affrontando gli aspetti più dolorosi ma anche più ludici, evidenziando la forza e la gioia di vivere che si cela dietro all’imbarazzo per il disagio.

 

Lo spettacolo non solo ha visto la partecipazione della compagnia imPerfect Dancers, ma sono stati coinvolti in questo progetto anche alcune persone affette dal morbo dell’Alzheimer, grazie alla collaborazione con l’A.I.M.A. di Pisa. Il titolo Empity floor, ovvero piano vuoto, allude alla perdita della memoria e delle funzioni cognitive, al ritorno al grado zero della mente, alla quale conduce la malattia.

La grande sensibilità dei danzatori è stata dimostrata in scena, durante le brevi ma intense performance con le persone affette dal morbo, conducendole nello spazio e lasciandole libere di esprimersi in rapporto con la musica, che spaziava da Vivaldi a Philip Glass. Emozionante è stata la mazurca eseguita da una coppia anziana, che ha volteggiato sulla scena, catturando l’attenzione del pubblico.

La scenografia era semplice, composta da una grande scatola nera aperta che rappresentava la mente umana, l’inconscio, le paure, la malattia. Con questa, sia i danzatori che le persone in scena, hanno cercato un rapporto di tipo spaziale, ma anche creativo. Verso la fine dello spettacolo quest’ultime infatti, hanno colorato con dei gessetti l’interno e l’esterno di questa scatola, con disegni pieni di gioia e voglia di vivere. Un gesto denso di significati, come se la danza avesse dato loro gli strumenti per esorcizzare la malattia, mostrando la sua funzione catartica e liberatoria.

I sei danzatori in scena hanno offerto al pubblico un tema delicato, con grande maestria, data anche dalla forte tecnica contemporanea, rendendo lo spettacolo un’interessante incastro di dinamiche e movimenti. Attraverso gestualità fluide e ritmiche come tic incontrollabili, i danzatori hanno portato in scena le emozioni ed i sentimenti di angoscia, paura, ma anche amore e solidarietà. Cadute, disequilibri, corse, salti, ma anche sostegno, abbracci e atti di fiducia verso l’altro, hanno contribuito a sottolineare le sfumature e le ricerche sulla fragilità della vita.

Uno spettacolo che sicuramente ha lasciato e risvegliato in noi un grande sentimento umanitario e di solidarietà.


Backhausdance Company

La serata ha visto anche la partecipazione della Backhause Dance Company di Los Angeles, una compagnia di danza contemporanea acclamata dalla critica californiana, con la presentazione di estratti di due opere. La prima era Dinner for Two nella quale un danzatore e una danzatrice hanno energicamente messo in rilievo le varie sfaccettature della vita relazionale di una coppia, tra alti e bassi, litigi e rappacificamenti continui. La seconda Hive era una sequenza composta da fitte e intense relazioni tra i sei danzatori della compagnia che, con grande dinamicità e sincronia, in duetti, terzetti o in gruppo hanno mostrato la loro fluidità e potenza espressiva.

Questi tre spettacoli ricchi di emozioni e di grande tecnica contemporanea con danzatori impeccabili, hanno concluso con successo una grande e applaudita Stagione di Danza del Teatro Verdi di Pisa.

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Marta Sbranti

Marta Sbranti, classe 1989. Dopo il Diploma presso l'Istituto d'Arte Franco Russoli di Pisa mi sono laureata in Scienze dei Beni Culturali curricula storico-artistico. Ho conseguito la Laurea Magistrale in Storia delle Arti Visive, dello Spettacolo e dei Nuovi Media, presso l'Università di Pisa. La mia tesi di laurea "Musei e Danza" unisce le mie due grandi passioni la danza e l'arte, che coltivo fin da piccola.
"Toccare, commuovere, ispirare: è questo il vero dono della danza".
(Aubrey Lynch)

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