20 Aprile 2024

Ironico, divertente e interattivo, lo spettacolo Home Alone del Balletto di Roma, presentato nella Rassegna Teatri di Confine del Teatro Verdi di Pisa lo scorso venerdì 5 aprile, ha entusiasmato adulti e bambini.

Lo spettacolo ideato da Alessandro Sciarroni rientra nel progetto Teatro Ragazzi con cui il Balletto di Roma ha dato il via a programmi di danza per i più piccoli.


 

HOME ALONE

La danzatrice Eleonora Pifferi entra e si siede al centro della scena, davanti a un computer collegato ad un proiettore, che riproduce l’immagine dello schermo sullo sfondo.

Sceglie varie canzoni dalla sua playlist e danza come se fosse da sola nella sua camera, prima con le punte, poi a piedi nudi. Insoddisfatta però dei risultati, decide di sperimentare la tecnologia come mezzo per stimolare la sua creatività. La web cam viene rivolta verso la platea, mentre lei si muove davanti ad essa, prima con le mani, poi con tutto il corpo, creando un sorprendente gioco visivo.  La sua immagine subisce varie trasformazioni, allungamenti, sdoppiamenti e vorticose curve rendendola simile a un cartone animato o una caricatura, provocando grande ilarità tra il pubblico presente.

Tramite una chiamata via Skype, viene mostrato anche il secondo danzatore, Simone Zannini. I due dialogano attraverso il social, mostrando cartoncini sui quali scrivono teneri messaggi, fino a quando decidono di ballare insieme. Da subito però si accorgono che il mezzo digitale impedisce loro di divertirsi e di raggiungere una certa complicità. Così terminano la performance, insieme sul palcoscenico, con una tutina dai toni rosa e arancioni, accompagnati da uno sfondo che illumina la scena con le stesse tonalità, felici di condividere quel momento finalmente insieme.

Una coreografia che esplora in modo originale e ironico l’unione della danza e del dispositivo tecnologico come strumento per stimolare l’immaginazione, ma che invita tutti a riflettere sull’utilizzo dei mezzi digitali e dei social come forme di comunicazione, che non devono sostituire il valore del rapporto umano.

Al termine dello spettacolo i bambini sono stati invitati a giocare e sperimentare a loro volta il dispositivo tecnologico, con grande entusiasmo e partecipazione.

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Marta Sbranti

Marta Sbranti, classe 1989. Dopo il Diploma presso l'Istituto d'Arte Franco Russoli di Pisa mi sono laureata in Scienze dei Beni Culturali curricula storico-artistico. Ho conseguito la Laurea Magistrale in Storia delle Arti Visive, dello Spettacolo e dei Nuovi Media, presso l'Università di Pisa. La mia tesi di laurea "Musei e Danza" unisce le mie due grandi passioni la danza e l'arte, che coltivo fin da piccola.
"Toccare, commuovere, ispirare: è questo il vero dono della danza".
(Aubrey Lynch)

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