19 Marzo 2024

Immaginati di essere sul mare con i tuoi amici e amiche a fare un aperitivo, ti viene voglia di fumare una sigaretta e te la accendi. Quando sei all’ultimo tiro ti guardi intorno per capire dove buttarla ma il cestino è troppo lontano. Abbassi lo sguardo e vedi che per terra ci sono molte sigarette e allora decidi di buttarla per terra pure tu.

Se tu fossi in una città del nord Europa, con livelli di pulizia elevati, non ti sogneresti mai di buttarla per terra.


Philip Zimbardo nel 1969 condusse un esperimento per testare la teoria della “finestra rotta”. L’idea di base è che il disordine urbano e il vandalismo sono in grado di generare ulteriore criminalità e comportamenti anti-sociali. Combattere anche i gesti apparentemente insignificanti, come buttare i mozziconi di sigaretta per terra, contribuisce a creare un clima di rispetto dell’ambiente, riducendo anche il rischio di crimini più gravi.

Per testare questa teoria, Zimbardo prese due macchine e le parcheggiò una nel Bronx (una zona povera con alta criminalità) e una a Palo Alto (una zona ricca con bassa criminalità).

La macchina nel Bronx fu attaccata dai vandali dopo pochi minuti di abbandono: presero subito la batteria e il radiatore; nell’arco di 24 ore la macchina fu smembrata completamente. La macchina a Palo Alto rimase intatta per circa una settimana.

Se l’esperimento si fosse fermato qui, sarebbe semplice affermare che il livello socioeconomico di un certo gruppo di persone influenza la criminalità. Quindi le persone ricche e ben istruite non farebbero mai certe cose, mentre i poveri e i poco istruiti sì.

Ma Zimbardo a questo punto ruppe il vetro della macchina e in poche ore fu distrutta dai vandali (ricchi e ben istruiti).

La proprietà incustodita diventa motivo di gioco e/o di saccheggio anche per le persone che normalmente non si sognerebbero mai di fare tali cose.


A causa della natura della vita nel Bronx il vandalismo inizia più rapidamente rispetto ad una comunità come Palo Alto. Tuttavia è bastato costruire una situazione che ha trasmesso il messaggio “a nessuno importa”, e anche nel quartiere più elevato culturalmente ed economicamente, il senso di reciproco rispetto e di civiltà sono momentaneamente scomparsi.

La bassa cura dell’ambiente che ci circonda instaura un circolo vizioso dove sempre più persone saranno portate a fare sempre meno per rendere la propria casa, il proprio quartiere e la propria città più vivibile. Come citavo sopra, la frase “a nessuno importa” diviene una legge interna a cui conformarsi. Perché dovrei farmi scrupoli o sentirmi in colpa a gettare un mozzicone per terra visto che è pieno?

Sembrerebbe quasi impossibile mettere in atto delle soluzioni, poiché il problema si manifesta a diversi livelli di complessità, troppo grandi per il cittadino comune. Ma “Roma non fu costruita in un giorno”.

 

Parti dalla famiglia, dagli amici più stretti. La tua forza non risiede nell’io, ma nel noi.

A Livorno esistono vari gruppi che hanno a cuore la salute della nostra città. In particolare ho l’onore di far parte de “I PIRATI DELLA PLASTICA” di Simone Guerrieri, un gruppo d’azione, così lo chiama Simone, dove si parla poco ma si fa tanto. Inizia iscrivendoti al gruppo Facebook (clicca sul nome sopra e verrai indirizzato alla pagina), vengono organizzati gruppi per pulire le nostre spiagge ogni giorno.

 

 

 

 

«L’umanità che tratta il mondo come un mondo da buttar via, tratta anche se stessa come un’umanità da buttar via».

G. Anders.

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Filippo Bresciani

Laureando in Psicologia, studio Psicoanalisi Libera. Mi interesso di Filosofia, scrivo poesie e mi piace molto la satira e la comicità. Sono fondatore insieme a Gabriele Bacci della pagina comico-satirica Livornesity, con più di 25mila follower tra Facebook e Instagram.

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