“Seconda Repubblica”.
Con questo termine simbolico molti giornalisti hanno chiamato quel periodo costituzionale successivo allo scandalo di Tangentopoli, ai partiti di massa e alla Guerra Fredda.
Le trasformazioni avvenute negli anni novanta cambiarono radicalmente lo scacchiere politico, mutando nello stesso tempo anche la società, l’elettorato e la struttura stessa dello Stato.
Con la medesima idea ispiratrice oggi molti commentatori parlano di “Terza Repubblica”, sottolineando come siamo oramai entrati in un nuovo periodo caratterizzato da nuovi elementi sociali e soggetti politici.
Possiamo tuttavia condividere questa tesi?
Ne dubito.
Senz’altro la cosiddetta “Seconda Repubblica” è mutata ma, più che declinare, sembra assumere nuove forme, “evolversi” a causa delle circostanze contingenti accadute negli ultimi mesi che hanno visto vacillare l’equilibrio istituzionale precedentemente creatosi.
Ma quali sono stati questi cambiamenti? E in che modo i Partiti ne sono stati toccati?
Per capirlo dobbiamo partire dalle consultazioni del 1994, anno in cui comincia questa rinomata “Seconda Repubblica”.
In quelle elezioni Silvio Berlusconi, tanto noto quanto discusso uomo d’affari italiano, scese in campo e tutte le principali forze di centro-destra si coagularono intorno alla sua figura.
Lo schieramento di centro-sinistra, guidato da Achille Occhetto e soprannominato “ La Gioiosa Macchina da Guerra”, per lungo tempo in vantaggio nei sondaggi fu spazzato via dall’estro e dall’intuito di Berlusconi che seppe sfruttare a suo vantaggio la fine dei regimi a socialismo reale e la dissoluzione dell’URSS per agitare il fantoccio del pericolo comunista su un elettorato italiano da sempre moderato.
Negli anni seguenti il dibattito si concentrò essenzialmente sulla figura di Berlusconi stesso, da un lato osannato come il Cristo redivivo e considerato l’ultimo baluardo contro il comunismo, dall’altro ritenuto l’incarnazione di molti mali tipici della società italiana quali corruzione, perbenismo e illegalità.
Intanto l’Italia rimaneva ferma e perdeva vent’anni di sviluppo.
Arriviamo così all’oggi.
Il modello bipolare che si era bene o male consolidato negli anni è stato spezzato dall’ingresso del Movimento Cinque Stelle, movimento politico oltre la destra e oltre la sinistra, popolare o meglio populista, in quanto portatore di interessi trasversali e non riconducibili ad alcuno schieramento o ideologia.
Tutte le forze politiche hanno risentito di questo cambiamento e in questa serie di articoli cercherò quindi di analizzare come si sono evoluti gli schieramenti maggiori e, proprio per cominciare, parlerei del Centro-Sinistra, area politica che esprime l’attuale Presidente del Consiglio Enrico Letta e “vanta” la maggioranza relativa di consensi in Parlamento.
Per sapere cosa ho da dire non vi resta che quindi aspettare domani!
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