27 Luglio 2024

A Belpasso, un paese alle falde dell’Etna, capita di entrare in un panificio e trovare dei libri gratuiti che profumano del buon pane cotto nel forno a legna; cosi come può capita di entrare in un bar e trovare dei libri gratuiti che profumano di vaniglia e di cioccolato, oppure ancora entrare in una ferramenta e trovare uno scaffale di libri gratuiti. Può sembrare fantasia ed invece è tutto vero. Questi libri fanno parte del progetto di raccolta e condivisione gratuita dei libri, denominato “Lascia un libro, prendi un libro“, creato da Giuseppe Rapisarda. Il progetto è completamente gratuito. Visti i numeri già raggiunti da questo progetto: più di 2.000 libri, distribuiti in 85 punti di condivisione, sparsi in 25 città, di 12 province, di 6 regioni, possiamo sicuramente parlare di una piccola biblioteca diffusa nel territorio. Desideriamo mettere in circolo quei libri lasciati a prendere polvere nelle librerie, e farli trovare nei luoghi della quotidianità delle persone.  Questa la tipologia dei punti che hanno fin qui aderito: Proloco, cartolibrerie, panifici, bar, parrucchieri, ferramenta, agenzie viaggi, copisterie, paninoteche, negozi del caffè, smacchiatorie, associazioni, negozi di articoli sportivi, studi medici, negozi alimentari, scuole linguistiche, scuole musicali, tabaccherie, centri antiviolenza, ristoranti, poste private, C.A.F., centri ascolto, mercerie, ortofrutta, erboristerie, biscottifici, negozi di abbigliamento, parrocchie, farmacie, B&B, centri servizi, palestre, negozi telefonia, edicole, suole, scuole di danza, studi produzioni TV.

Vige una sola regola: per prendere un libro, bisogna lasciarne un altro libro, nessuna registrazione e nessuna tracciabilità, ne del lettore, ne del libro. Qualsiasi libro, tranne i testi scolastici.


Questo progetto si differenzia dal normale Book sharing, in quanto tutti i nostri libri sono sempre protetti dai vandali e dalle intemperie, all’interno di locali di esercenti e/o di associazioni, i quali, oltre a fungere da punti di condivisione, fungono anche da punti di raccolta per chiunque volesse donare i libri di cui si vuole disfare. In tal modo si evita che dei libri finiscano al macero.

Recuperare e condividere, non significa soltanto recuperare qualche centinaio di grammi di carta, ma significa non consegnare al macero un veicolo del sapere. Recuperare e ridare vita ai libri, simbolicamente equivale a ridare vita ed onorare quegli alberi che sono stati abbattuti per fabbricare la carta di cui sono composti. E’, inoltre, anche un gesto dal grande potere simbolico, per stimolarci ad avere una maggiore sensibilizzazione ecologica nelle azioni di tutti i giorni.

Circa un quarto dei nostri punti di condivisioni sono bar. Con i gestori abbiamo lanciato una campagna fortemente etica contro la ludopatia: SI ai libri, NO alle slot machine. Nessun nostro punto di condivisione ha slot machine, (ricordiamo che ogni anno in Italia vengono sperperati 25 miliardi di euro nelle sole slotmachine). Le slot machine sono dipendenza, malattia, solitudine, emarginazione, spesso disperazione con conseguenze anche tragiche. Per contro, noi allestiamo il modello dell’ambiente che desideriamo trovare in un bar: un posto allegro, di aggregazione, dove ci si incontra , dove si socializza, dove si festeggiano i momenti lieti, insomma anche un posto di arricchimento emozionale.

Non è mai un caso che quella società che è attenta alla cultura, ha anche servizi migliori ed una qualità di vita migliore.

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