23 Aprile 2024

7 feriti tra agenti e steward durante l’afflusso dei tifosi allo stadio++ C.Italia:tifoso ferito da colpo pistola,è gravissimo ++

1 ultras del Napoli arrestato e altri 2 denunciati per resistenza a pubblico ufficiale


3 feriti da armi da fuoco tra cui Ciro Esposito attualmente in condizioni critiche a seguito di tre arresti cardiaci

Scontri nei pressi di Attigliano tra tifosi

Ricoverato in ospedale anche Daniele De Santis accusato di tentato omicidio

Intanto questa mattina, 200 tifosi della Roma sono stati fermati per la trasferta a Catania per timore di nuovi scontri e di una possibile vendetta da parte di ultras Napoletani.

Quello citato poc’anzi non è un bollettino di guerra ma solo quanto accaduto in occasione della finale di coppa Italia disputatasi a Roma tra Napoli e Fiorentina.

La dinamica del tentato omicidio sembra tanto semplice quanto folle. De Santis da solo compie delle provocazioni contro dei tifosi Napoletani che si stanno dirigendo allo stadio, infatti lancia dei petardi e altri generi di ordigni. I napoletani allora lo inseguono per linciarlo, De Santis si da alla fuga ma raggiunto dagli ultras partenopei impugna la pistola e fa esplodere 6 colpi.


Italy's Cup: a supporter of Napoli hurted by a gun shot before Napoli-FiorentinaSecondo un’altra ricostruzione della Repubblica pare invece che la frangia di tifosi napoletani si fosse recata con intenzioni non proprio pacifiche presso il chiosco che sapevano essere gestito dallo stesso De Santis, il quale poi avrebbe reagito lanciando ordigni.

Quest’ultimo, conosciuto anche col soprannome di Gastone è ben noto alle forze dell’ordine e vanta un curriculum di tutto rispetto: nel 2004 è tra i protagonisti che impedì lo svolgimento del derby Roma – Lazio, nel 1996 si rese responsabile di una serie di ricatti ai danni dell’ex presidente giallorosso Franco Sensi infine nel 1994 fu arrestato a seguito di alcuni scontri in occasione della partita Brescia – Roma.

Questo è quello che è avvenuto al di fuori dall’Olimpico ma le oscenità continuano anche all’interno dello stadio. Le tifoserie sono agitate dalle notizie che provengono da fuori ma le autorità decidono che per motivi di ordine pubblico si debba giocare, onde evitare che la cosa possa degenerare . Ma la tifoseria napoletana non è dello stesso avviso e non vuole che si giochi la partita, così una delegazione composta anche da Marek Hamsik si reca al di sotto della curva per andare a trattare con la tifoseria partenopea. Qui entra in scena C_29_fotogallery_1004466__ImageGallery__imageGalleryItem_8_imageGennaro De Tommaso detto Genny ‘a carogna, il quale, tra l’altro indossando una maglia inneggiante all’omicida dell’ispettore di polizia Raciti, ergendosi a capo della sua tifoseria a seguito di questo incontro, acconsente affinché si disputi il match.

È doveroso però puntualizzare che le forze dell’ordine avevano già deciso di far svolgere la partita e non hanno certo chiesto il “permesso” a Genny. Tutto questo è solo un vergognoso teatrino al quale ci si sottopone per evitare tensione sugli spalti, considerato che questi loschi personaggi sono convinti di dettare legge all’interno dello stadio. Le forze dell’ordine fingono di chinare il capo e assecondano questi individui affinché calmino i loro seguaci e non avvengano ulteriori episodi di violenza che potrebbero coinvolgere altri innocenti. Come disse in occasione della tragedia dell’Heysel Michel Platini, alla domanda inerente al fatto perché si fosse deciso di giocare, il francese rispose: “quando al circo muore il trapezista, entrano i clown.” Parole dure ma non sono altro che la verità.

C.Italia: ultrà ha dato ok a match, è capo 'curva A' NapoliDunque l’assurdo diventa realtà e tutto questo avviene sotto gli occhi increduli delle massime autorità dello stato, presidente della Repubblica, Senato, Coni, FIGC, Lega Calcio. Non siamo nuovi a questi atti di violenza, sono trent’anni che in Italia accadono questi episodi ed ogni volta se ne parla ma nessuno fa niente. Sì, nessuno fa niente o i provvedimenti che vengono adottati sono inutili perché checché se ne dica, dopo i banali annunci di sdegno che ogni volta vengono diffusi, tali riprovevoli episodi continuano a succedere ancora e ancora, sarebbe allora il caso che qualcuno di quei signori si dimetta e abbandoni la sua poltrona.

Non dobbiamo andare tanto in là con la memoria, basti pensare allo scorso anno. Stessa occasione, finale di Coppa Italia tra Roma e Lazio. La partita, come si capisce, è da codice rosso, dunque si decide di giocare, per ovvi motivi di ordine pubblico, dopo pranzo invece che la sera. La polizia provvede a ripulire le strade che veicolavano i tifosi verso l’ingresso dello stadio e tra i cespugli e nei cassonetti trovano spranghe, mazze, ordigni e… un’ascia! Senza parole.

E’ il segreto di Pulcinella, si pensa a mettere più stewart, si mettono più cancelli, ci si inventano un sacco di cose e intanto al sottoscritto impediscono di portarsi una misera bottiglina d’acqua all’interno dello stadio mentre gli ultras misteriosamente riescono a portare dentro dei veri e propri arsenali.Coppa Italia: finale Fiorentina-Napoli

Il calcio non è la vittima, è complice insieme al sistema di questa vergogna. Le vere vittime sono gli innocenti e gli sportivi che a causa di questi fenomeni non sono più liberi di andare allo stadio. Il calcio non è di questi criminali che meritano di marcire in galera ma di chi lo ama ed ora più che mai c’è bisogno di un segnale forte che provenga dalle istituzioni.

Alessio Nicolosi

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