14 Dicembre 2024

Amici, in questa settimana ne sono successe di tutte i colori: dal Presidente della Commissione Europea Junker che balla prima di un Congresso, alle nuove disavventure del Ministro Toninelli in stato di burnout ed, infine, i nuovi errori delle opposizioni. Nel frattempo Palazzo Chigi è diventato come Hogwarts, dove spariscono ed appaiono magicamente articoli dai decreti legge deliberati dal Consiglio dei Ministri. Nulla è reale, tutto è lecito? Sicuramente ma, “manine” permettendo, questo è il peggio del trash politico settimanale raccontato dai giornali nostrani!

Il Tempo – 10 ottobre 2018

★★★★★ Toninelli: il Ministro dal cuore d’oro: Che “onestà, onestà” sia lo slogan del grillismo della prima ora è ormai risaputo da tutti, ed è stato anche funzionale negli anni a costruire una retorica efficace di contrapposizione noi-loro. Noi, cioè il Movimento cinque stelle, siamo gli onesti, e loro, cioè tutti gli altri, i disonesti. Noi vi indicheremo le ricette che fino ad oggi i cattivi politicanti della Prima e Seconda repubblica vi hanno nascosto, noi daremo tutto quello che i disonesti della vecchia politica vi hanno rubato. Era facile: bastava l’onestà. Questa ricetta negli ultimi anni è stata venduta in modo efficace agli elettori, dall’altra parte a contestare c’erano solo il Pd, Berlusconi e pochi altri. Tutti a dire la stessa cosa: “voi sarete anche onesti, ma non siete competenti” e bla, bla, bla. Sempre la solita storia: noi-loro, onesti-competenti. Poi è nato il governo giallo-verde, quello del cambiamento, e d’improvviso dal Ministero delle Infrastrutture una nuova svolta ha mutato per sempre le sorti della politica italiana: la decretazione “con il cuore”. È lui, è il maestro, anzi no, il poeta della legiferazione: Danilo Toninelli, il Ministro che reclama il suo diritto a non essere contestato sul decreto-Genova in quanto “scritto col cuore”. Così tanta umanità in politica non si vedeva dai tempi in cui Berlusconi giocava con Dudù e Di Battista faceva le sue spremute d’umanità. Ma fermi tutti, perché il peggio deve ancora venire. Non passano neanche due giorni e il nostro Ministro dal cuore d’oro si trova alle prese con un nuovo problema: le limitazioni settoriali del Tirolo. Stavolta lui lo ha letto bene il fascicolo, talmente bene che chiede ai cronisti se sanno “quanti imprenditori italiani utilizzano con trasporto su gomma il tunnel del Brennero”. Nessuno si lamenta, il silenzio regna in sala, il Ministro è sicuro di sé, perché il fascicolo lo ha letto, anzi no, lo ha studiato. Peccato che di questo tunnel nel Brennero non ci sia traccia, almeno non ora, perché sarà attivo dal 2025 e solo per i treni, non per il trasporto su gomma. Ma che volete farci, Toninelli è il Ministro del cuore, colui che anima i suoi dossier con la più smodata passione. Che siano state le sue stesse emozioni a farlo sbagliare? Non è che il Ministro voleva riferirsi piuttosto al valico del Brennero? Su questo non ci è dato aver conferma, perché si sa: al cuor non si comanda. E allora è il caso di prestare attenzione alla risposta del Governatore della Liguria Giovanni Toti: “speriamo che sia scritto anche con il cervello, oltreché col cuore”. Le cinque stelle sono tutte per Toti.


Repubblica 14 ottobre 2018

★★★ – A cena con un operaio, Zingaretti e Repubblica: Se abbiamo decreti scritti con il cuore, sicuramente la situazione del Partito Democratico non è da cardiopalma. Anzi… Il Congresso si avvicina, ma i dubbi aumentano: Minniti pensa se candidarsi ed è preso dai suoi dubbi esistenziali, Boccia apre nuovamente ai 5 Stelle e l’ex Segretario Renzi è in televisione e litiga con i conduttori. In tutto ciò Nardella si fa intervistare dal Corriere della Sera per sponsorizzare Minniti, mentre altri esponenti del Pd fanno a gara per farsi intervistare a loro volta da Repubblica per dire che Marci Minniti rappresenta un profilo autonomo nel partito. Essere o non essere Renziani è il dilemma dell’anno, ma l’unico giornale che riporta fedelmente queste disavventure, reputandole interessanti, è Repubblica. Una prima pagina su Zingaretti è un avvenimento paragonabile ad un’asteroide che impatta la Terra. Ma così è, per cui la frase “vado a cena con un operaio, una casalinga etc” detta da Zingaretti in risposta a Calenda, potrebbe essere tradotta in “un operaio, Zingaretti e Repubblica si trovano a cena” e scoprono come mai il Pd sia al 17%. Però fermi tutti sabato e domenica c’è la Leopolda, quali saranno le prossime disavventure del Partito Democratico?

Corriere della Sera – 9 ottobre 2018

★★★★★ Junker come una nuova Dancing Queen: Anche il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker si aggiunge agli aspiranti ballerini della scena politica. Tutto nasce dall’episodio dove Theresa May, primo ministro inglese, si è esibita entrando sul palco al ritmo di Dancing Queen degli Abba durante il suo ultimo comizio. Juncker si è limitato, dal canto suo, a dei movimenti timidi con le braccia, giusto per ricordare scherzosamente l’”esibizione” della collega, tentando di replicarla. Una piccola distrazione che è servito a distogliere, anche se per poco tempo, l’opinione pubblica dalla tensione che ormai da mesi è palpabile all’interno del panorama politico tra sovranisti e l’UE. Certo se poi il dibattito sulla Commissione Europea si baserà ancora in futuro sulla sobrietà dei Commissari, non meravigliamoci!

 

★★★★★ “IL M5S non vota condoni, ma soltanto PACI FISCALI”  Il Def è stato approvato, il Condono Fiscale si farà”. Prima dell’avvento dei Governo del Cambiamento sarebbero state certamente queste le parole di qualsiasi portavoce all’ indomani dell’approvazione della manovra economica. Ma da quando si è insediato il Governo del Popolo tutto è cambiato: la povertà è stata abolita, il precariato ha subito la sua Waterloo ma, soprattutto, il Vocabolario Italiano è in perenne e costante evoluzione.
Tutto ha avuto inizio con la sostituzione dell’espressione “alleanza-inciucio di Governo”, utilizzata in senso dispregiativo nei confronti del Governo di larghe intese in favore di un più rassicurante “Contratto di governo”, così come i “premier non eletti da nessuno”, espressione rivolta nei confronti prima di Monti, poi di Renzi e infine di Gentiloni, che all’epoca non erano diventati “gli Avvocati del Popolo italiano”. I guru della comunicazione grillina, alla vigilia dell’approvazione del documento di economia e finanza, si saranno chiesti: “come far digerire un CONDONO FISCALE all’elettorato di chi è salito al potere al grido “onestà-onestà” e “noi gli evasori li manderemo in galera”?? Un’ impresa impossibile anche per gli esperti del settore come Rocco Casalino. Cosa fare allora? Fare braccio di ferro con la Lega e rischiare di far vacillare il governo? Neanche per sogno. Come succede da molti mesi ormai, quando non si può cambiare il contenuto di certi atti, fatti, provvedimenti, basta allora cambiare il nome delle cose ed il gioco è fatto! Basta che il Condono sia frutto “di una manina”, ma di questo passo un giorno forse proveranno a dirci che la GUERRA è PACE, LA LIBERTÀ È SCHIAVITÙ, L’IGNORANZA È FORZA.… Conclusione, se anche questo non bastasse, la colpa è “delle manine”!

Il Tirreno – 15 ottobre 2018

★★★ – Toscana ei fu! Il renzismo a capo del partito: Se Renzi è stato spesso criticato di essersi circondato di persone di basso spessore, quale sarà mai il motivo? Eccolo qua: con il timore di perdere il controllo potestativo della sua Regione ha preferito affidarsi ad una sua donna di fiducia. Ma questa che risultati innovativi potrà mai dare? Non è nata in Toscana ed è al Parlamento Europeo, in pratica sui territori non si è mai vista ed è famosa solo per essere andata in televisione a difendere Renzi a spada tratta su tutto ed il contrario di tutto. La cosa curiosa è che alle primarie aperta hanno votato i soli iscritti al partito, ma questi, evidentemente, di politica più di tanto non ci capiscono o non ci vogliono capire. Con le imminenti elezioni amministrative (si voterà  breve a Prato, Firenze, Empoli e Livorno) quante città continuerà a perdere il Partito Democratico?

Un saluto dalle manine!
Hanno collaborato: Paolo Barontini, Gabriele Nasca, Simone Bacci e Paolo Gambacciani.

 

 

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