1 Maggio 2024

La corsa verso le elezioni presidenziali ha raggiunto una delle sue tappe più salienti: lo Stato di New York. Qui, stando ai sondaggi, erano i front-runners dei due partiti i favoriti nel confronto elettorale. Hillary Clinton per i democratci e Donlad J Trump per i repubblicani. Questo perché entrambi i candidati avrebbero disputato questa sfida in casa. La prima, infatti, oltre ad aver preso residenza nella località di Chappaqua, poco lontana dalla Grande Mela, è stata eletta senatrice proprio nello stato di New York (nelle elezioni del 2001) ed è da qui che ha cominciato la sua campagna elettorale per le primarie democratiche. Il secondo perché, nato nel Queens e residente a Manhattan, controlla il suo impero da un ufficio della sua Trump Tower con vista su Central Park e sullo skyline di New York. Per una volta i sondaggisti non hanno sbagliato e la vittoria dei due front-runners è stata tanto prevedibile quanto netta (Clinton: 57.9%; Trump: 60.5%).

Stavolta ad essere interessante è l’analisi del voto dei soli elettori di New York, che, con i suoi 300.000 milionari, le sue diseguaglianze, le sue numerose minoranze e culture, rappresenta la città più cosmopolita degli Stati Uniti e del mondo intero, con un elettorato estremamente vario ed influente.


[Tutte le informazioni sono state tratte dalla pagina Facebook: Elezioni USA 2016]

DETTAGLIO RISULTATI PRIMARIE A NEW YORK CITY

RISULTATI COMPLESSIVI NEW YORK CITY

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In rosso gli strabilianti risultati ottenuti da Trump a NYC

Hillary Clinton: 63,4%
Bernie Sanders: 36,6%

Donald J. Trump: 64,3%
John Kasich: 22,0%
Ted Cruz: 13,7%

La situazione a New York City è decisamente migliore per Hillary Clinton rispetto al risultato generale ottenuto nel resto Stato (dove ha ottenuto il 57,9%). Parimenti, è proprio a NYC che Bernie Sanders ha ottenuto il suo risultato peggiore (risultato medio a livello statale: 42,1%).


Anche Donald Trump ha ottenuto un risultato migliore nella Grande Mela rispetto a quanto fatto nel resto dello Stato (in cui ha ottenuto il 60,5%). Kasich e Cruz, invece, ottengono una percentuale inferiore rispetto al livello statale (rispettivamente 25,1% e 14,5%).

RISULTATI NELLE ZONE DI NEW YORK CITY CON ALMENO IL 50% DELLA POPOLAZIONE BIANCA

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In azzurro i risultati ottenuti tra i bianchi da Hillary Clinton; in verde Bernie Sanders

Hillary Clinton: 60,8%

Bernie Sanders: 39,2%

Donald J. Trump: 64,8%
John Kasich: 22,9%
Ted Cruz: 12,3%

In maniera molto simile ai risultati già ottenuti altrove, sono le zone bianche quelle in cui il supporto per Sanders è stato maggiore. New York non si smentisce ed è nelle zone abitate prevalentemente da bianchi che Sanders ha ottenuto un risultato migliore di circa 3 punti rispetto alla media della città. Si tratta comunque di un dato molto deludente per il Senatore del Vermont, se comparato ai risultati di zone similari di altri Stati del nord che lo hanno visto vincitore.

I risultati nelle aree più bianche della città sono leggermente a favore di Trump e Kasich, a svantaggio di Cruz che perde ulteriormente terreno in queste zone.

RISULTATI NELLE ZONE DI NEW YORK CITY CON ALMENO IL 50% DELLA POPOLAZIONE AFROAMERICANA

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Hillary conquista l’elettorato afroamericano

Hillary Clinton: 69,7%
Bernie Sanders: 30,3%

Donald J. Trump: 52,4%
John Kasich: 24,7%
Ted Cruz: 22,9%

Si confermano invece le aree a maggioranza nera quelle in cui HIllary convince più di Bernie. L’ex Segretario di Stato sale di circa 5 punti rispetto alla media della città, sfiorando quasi il 70% delle preferenze, un risultato in linea con quanto già ottenuto in zone simili in altri Stati del nord.

I risultati delle aree più abitate dagli afroamericani della città, invece, vedono scendere nettamente il vantaggio di Trump, a favore di Kasich, che sale di quasi 3 punti, rispetto al risultato complessivo della città, e soprattutto di Cruz che sale quasi di 10 punti. Essersi assicurati il supporto di Dr. Ben Carson non è dunque bastato e a Trump per ottenere più consensi tra i (pochi) neri repubblicani.

RISULTATI NELLE ZONE DI NEW YORK CITY CON ALMENO IL 50% DELLA POPOLAZIONE ISPANICA

12963735_1721711451447819_669996274947903354_nHillary Clinton: 64,9%
Bernie Sanders: 35,1%

Donald J. Trump: 61,1%
John Kasich: 21,9%
Ted Cruz: 16,9%

Anche nelle zone a maggioranza ispanica, la Clinton va leggermente meglio della media della città. L’aumento delle preferenze è però più contenuto (solo 1,5 punti) rispetto alle zone a maggioranza nera. Nondimeno un altro segnale negativo per Sanders.

Nelle zone della città dove la presenza ispanica è maggiore, Trump va meglio che nelle zone afroamericane, ma ottiene comunque un risultato più basso di circa 3 punti, a tutto vantaggio di Cruz. Il risultato di Kasich in queste zone invece corrisponde a quello del resto della città.

RISULTATI NELLE ZONE DI NEW YORK CITY CON ALMENO IL 50% DELLA POPOLAZIONE ASIATICA

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Trump convince l’elettorato di origine asiatica

Hillary Clinton: 57,8%
Bernie Sanders: 42,2%

Donald J. Trump: 66,5%
John Kasich: 18,0%
Ted Cruz: 15,5%

Sanders sale sorprendentemente di ben 6 punti nelle aree della città abitate da una maggioranza di origine asiatica, rispetto alla media di New York.

Le uniche zone della città a maggioranza diversa da quella bianca, in cui Trump ottiene risultati migliori della media, sono quelle in cui la maggioranza della popolazione è di origine asiatica. Qui il front-runner repubblicano aumenta di 2 punti le sue preferenze, così come Cruz, a danno di Kasich che invece scende di 4 punti rispetto alla media.

RISULTATI NELLE ZONE DI NEW YORK CITY DOVE IL REDDITO MEDIO PROCAPITE E’ SUPERIORE AI 100 MILA DOLLARI

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Kasich, in turchese, in rimonta su Trump tra le classi più abbienti

Hillary Clinton: 68,6%
Bernie Sanders: 31,4%

Donald J. Trump: 49,2%
John Kasich: 39,7%
Ted Cruz: 11,1%

C’era da attendersi che Sanders ottenesse un risultato peggiore della media nelle zone più ricche di New York, meno recettive ad un messaggio politico di stampo socialdemocratico come quello lanciato del Senatore del Vermont. In queste aree, Sanders perde, difatti, circa 5 punti rispetto alla media della città.

Considerando il reddito medio per zona, si nota come il supporto per Donald Trump crolli letteralmente, a favore di Kasich (che sale fino a -10 di distacco da Trump), nelle zone più ricche della città. Qui Ted Cruz fa persino peggio della media, scendendo di circa 3 punti.

RISULTATI NELLE ZONE DI NEW YORK CITY DOVE IL REDDITO MEDIO PROCAPITE E’ TRA I 50 MILA ED I 100 MILA DOLLARI

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Clinton conquista anche la classe media di New York

Hillary Clinton: 60,4%
Bernie Sanders: 39,6%

Donald J. Trump: 69,6%
John Kasich: 18,1%
Ted Cruz: 12,3%

Situazione drasticamente diversa nelle zone a reddito medio, dove Sanders aumenta invece di 3 punti rispetto alla media della città. L’andamento è simile a quello di Donald Trump, che vola a +5 rispetto alla media, e conferma quanto sia importante per entrambi il voto di una classe media bianca impoverita e delusa.

RISULTATI NELLE ZONE DI NEW YORK CITY DOVE IL REDDITO MEDIO PROCAPITE E’ MINORE DI 50 MILA DOLLARI

13055384_1721713298114301_8370734511309403757_n (1)Hillary Clinton:64,9%
Bernie Sanders: 35,1%

Donald J. Trump: 62,9%
John Kasich: 22,4%
Ted Cruz: 14,6%

Infine nelle zone più povere della città, Sanders perde circa 1,5 punti rispetto alla media ottenuta nel resto della città. Questo risultato è dovuto al contrasto tra l’andamento positivo dei risultati ottenuti da Bernie nelle zone a basso reddito e il deludente risultato ottenuto tra le minoranze, in particolare tra gli afroamericani, che risiedono in gran parte nelle zone più povere della città.

E’ nelle zone più povere della città che Trump ottiene un risultato leggermente peggiore della media (-2), a vantaggio principalmente di Cruz e marginalmente di Kasich. Questo risultato può essere spiegato dal fatto che le minoranze di afroamericani e ispanici, che compongono la maggioranza di questo campione, abbiano preferito Cruz al front-runner repubblicano.

 Lamberto Frontera
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Lamberto Frontera

Classe 1995, laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli Studi di Firenze, appassionato di storia, politica ed economia, oltre che di informatica, cinema ed arte, scrive per Uni Info News dal 2015

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