12 Novembre 2024

Recensione di The Stipulation 

Stipulation N. 1Presentato in concorso alla mostra del cinema “FI PI LI Horror Festival” tenutasi a Livorno lo scorso 24 Aprile, The Stipulation – Fallaces Sunt Rerum Species, rappresenta la seconda fatica dell’associazione Ludo Club, che in poco tempo è passata dalla realizzazione di clip prodotte unicamente per rendere omaggio a registi famosi, alla creazione di veri e propri cortometraggi.


Il gruppo, i cui membri fondatori, Paci e Mauriello, abbiamo intervistato più volte (vedi ——> Qui e ——> Qui), forte delle proprie potenzialità ha così deciso di alzare la posta in gioco, non solo girando un cortometraggio del tutto inedito, ma proponendolo anche ad un festival che nella città labronica, con il passare del tempo, acquista sempre più risonanza e si fa vanto di ospitare personaggi illustri dell’industria cinematografica quali, ad esempio, Bava e Avati. Sebbene, lo ammettiamo senza pudore, qui non si parli di lungometraggio e per tale motivo potremmo incontrare qualche difficoltà a recensire il suddetto prodotto, vi invitiamo, comunque, a leggere la recensione di The Stipulation per avere una vaga idea di cosa bolle di buono in pentola a Livorno, cittadina che, sotto sotto, cerca di far riemergere ancora (una volta) la cultura in diversi ambiti! Se, dunque, volete sapere cosa ne pensiamo della nuova fatica del Ludo Club, continuate a leggere la nostra recensione!

Una ragazza, Sara, in procinto di tornare a casa, scopre di essere seguita da qualcuno (o qualcosa). Giunta nella propria abitazione si accorge di non essere sola, ad aspettarla c’è il suo migliore amico, che, presa la decisione di andarle a fare un saluto, è nel soggiorno al buio. Qualcosa terrorizza la giovane, la quale, messa alle strette, decide di farsi aiutare dal suo amico di infanzia, che a sua volta le propone caldamente di chiamare un cacciatore di taglie di sua conoscenza per concludere la faccenda una volta per tutte. Eppure, proprio nelle scene finali, il tutto assumerà una sfumatura completamente diversa, portandoci a dubitare su tutto ciò che fino ad allora si è visto! 

Messa da parte la recitazione e concentratosi unicamente sull’aspetto tecnico il nuovo corto di Jacopo Mauriello, da lui scritto anche, è senza ombra di dubbio un grande passo in avanti, un miglioramento tangibile e concreto che può essere avvertito in ogni sequenza ed inquadratura, qui di gran lunga più ispirate e curate, ma sopratutto coerenti con quel viene girato.Schermata 2014-04-29 alle 18.00.10

Tanti sono gli aspetti su cui è giusto soffermarsi a cominciare da una messa in scena che sa sapientemente mescolare il genere thriller con quello pulp e crime, per poi sfociare nell’horror, ma sebbene The Stipulation sia sempre stato presentato e visto come tale, bisogna avvertire i più che l’ultima fatica del Ludo Club si fa apprezzare molto più per aver fuso i generi sopra elencati, in modo naturale e fluido,  piuttosto che nell’essersi calata nella realizzazione di un film puramente di paura. Un aspetto che suscita interesse e ci porta a sottolineare la cura con cui, per certi aspetti, la trama sia stata più curata a livello di genere e messa in scena che per quel che riguarda i risvolti e l’intreccio poiché, dovendo alla fine parlare di un cortometraggio, ci spiace ammettere che qualche inquadratura e qualche sequenza mancano all’appello e che quest’ultime avrebbero, di certo, reso più comprensibile, o quanto meno più esplicite, alcuni passaggi della trama, la quale per quanto semplice e “banale” riesce comunque a catturare l’attenzione. Mauriello prova, uscendone vincitore dunque, a far nascere nello spettatore più un interesse legato al thriller, di cui abbiamo qui proposti molti elementi come ad esempio o stalker e il sicario, portandoci ad una conclusione niente affatto forzata, ma sopratutto per certi aspetti imprevedibile.

Quello che tuttavia manca a questo lavoro, che non ci permette di gridare al miracolo, è una certa cura verso la conclusione (forse un po’ troppo poco articolata) e sopratutto la fotografia che sembra essere in alcuni frangenti un po’ troppo abbandonata a se stessa e priva il prodotto della giusta luminosità. Le scene al chiuso, per quanto ben orchestrate, son quelle che soffrono di gran lunga di più rispetto a quelle all’aperto, causa questa poco condivisibile scelta cromatica che rende troppo oscuri ed opachi i primi piani. Una mancanza, ci auguriamo, che possa essere colmata col passare del tempo e sulla quale si spera di non tornare a parlare più dato che, storia a parte, questo rimane l’unico vero neo della produzione.Schermata 2014-04-29 alle 18.01.57

Per quanto riguarda lo svolgimento della vicenda è assolutamente ammissibile il fatto che molte cose vengano solo abbozzate, mentre altre, per essere meglio comprese, necessitano di una seconda visione ed una giusta attenzione; alla fine, però è bene ricordare girare un cortometraggio significa risparmiare ed evitare che la storia si gonfi, prenda il sopravvento e esca fuori dagli schemi temporali, per questo è alla fine superfluo andare a mettere in discussione la più piccola svista a livello di trama. Non si parla, ovviamente, della storia più originale del mondo, ma l’impegno c’è e si vede!


Torniamo a precisare che tecnicamente il film segna un grandissimo miglioramento ed il raggiungimento, per certi aspetti, di un traguardo importante nonché una conferma, sopratutto nel finale dove Mauriello riesce a dare la giusta impennata e le giuste inquadrature che bene si associano con il ritmo incalzante e lo stato d’animo dei protagonisti ed alla suspance. Immancabili, come per I Numeri Uno ed altri lavori, le tante citazioni a film quali Shining di Kubrick, La Casa di Raimi o Kill Bill e a gli altri film di Quentin Tarantino, che qui, al contrario del lungometraggio precedente, non vengono impostate come base su cui costruire una storia simile a quelle dirette dal regista americano, ma contornano una drammatica vicenda mettendo a nudo anche il background culturale di regista e produzione senza dimostrarsi artificiose.Schermata 2014-04-29 alle 18.00.39

The Stipulation è un buon cortometraggio, fatto con impegno e passione. Per questo motivo, unito agli altri sopra menzionati, merita di essere visto ed apprezzato; non siamo di fronte alla svolta, né ad un capolavoro, ma rimanendo con i piedi per terra si può dire che la coppia Paci/Mauriello i passi da gigante in un lasso di tempo misero, li ha fatti ed i risultati sono tangibili. Se queste sono le basi e le premesse su cui il Ludo Club intende portare avanti la propria iniziativa non possiamo che congratularci con quest’ultimo, poiché al momento ha davvero fatto un ottimo lavoro, mostrando di essere in piena ascesa tecnica e mettendo in luce grandi miglioramenti. Ci sono, ovviamente, delle lacune (alcune anche di una certa rilevanza) che devono essere curate per far si che quel che si veda sia apprezzato in toto, ma The Stipulation, alla fine, doveva essere principalmente la conferma che le idee e la passione, con talento e buona volontà ci fossero e questo, il cortometraggio, è riuscito a testimoniare in piena regola senza vergogna o riserve, presentandosi a noi tutti come un esordio di cui è bene rimanere soddisfatti!

Claudio Fedele

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Claudio Fedele

Nato il 6 Febbraio 1993, residente a Livorno. Appassionato di Libri, Videogiochi, Arte e Film. Sostenitore del progetto Uninfonews e gran seguace della corrente dedita al Bunburysmo. Amante della buona musica e finto conoscitore di dipinti Pre-Raffaelliti.
Grande fan di: Stephen King, J.R.R. Tolkien, Wu Ming, J.K. Rowling, Charles Dickens e Peter Jackson.

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