29 Marzo 2024

In questo mese la redazione di Uni Info News pubblicherà per ogni lista un’intervista ad un candidato al Consiglio Comunale. Ritenendo positiva la voce dei nostri coetanei all’interno dell’unica assemblea elettiva cittadina locale, abbiamo chiesto ad ogni candidato o candidata alla carica di Sindaco di indicarci un candidato under 30 al Consiglio Comunale.

Oggi, quindi, abbiamo intervistato Filippo Girardi, il più giovane candidato per il Partito Democratico di Luca Salvetti . Buona lettura!


Ciao Filippo, presentati ai nostri lettori di Uni Info News, chi sei e cosa fai nella vita?

Mi chiamo Filippo Girardi, ho 26 anni e lavoro in banca a Firenze da circa quattro anni. Sono stato assunto poco dopo essermi laureato alla triennale in Economia, all’Università di Pisa, con indirizzo Banca e Finanza. A settembre mi sono riscritto alla magistrale di Economia, che avevo interrotto a causa del mio lavoro fuori sede, sempre con specializzazione in Banca e Finanza, per completare il mio percorso di studi che spero di riuscire a concludere al più presto.

A lavoro mi occupo di imprese, infatti gestisco un portafoglio di mutui, finanziamenti e affidamenti, unitamente ad azioni di operatività bancaria semplice per le aziende. Mi capita spesso di muovermi sul territorio ed andare in loco ad interfacciarmi direttamente con gli imprenditori, ciò mi permette di avere una visione di quella che è attualmente la situazione lavorativa italiana.

Qual è stata la tua esperienza politica fino a questo momento?

Sono appassionato di politica e attualità fin da piccolo, e devo ammettere che mi è sempre piaciuto esprimere la mia opinione e prendere decisioni in qualsiasi contesto. Cinque anni fa ho scelto di partecipare attivamente alla vita politica cittadina iscrivendomi al Partito Democratico, nello specifico affiliandomi al circolo di San Jacopo, rivestendone per un anno la carica di segretario e impedendone la soppressione. In seguito, sono stato coinvolto dal gruppo dei Giovani Democratici dei quali tutt’ora faccio parte.

Cosa ti ha spinto a candidarti per il Partito Democratico?


Personalmente non credo nei partiti personali, bensì nelle idee di fondo che costituiscono solide basi per la crescita di partiti consolidati storicamente come questo, a mio avviso l’unico capace di permettere una democrazia davvero attiva e diretta quale il PD, nei cui principi mi identifico e i cui valori condivido. Ripongo massima fiducia in Luca Salvetti e sostengo il suo programma politico, che intende rilanciare economicamente la nostra città e farla uscire in maniera definitiva da questa crisi lavorativa che l’affligge ormai da troppo tempo.

Come si potrebbero avvicinare maggiormente i giovani under 30 al mondo della politica?

Penso che una soluzione efficace, per incentivare ulteriormente i giovani, possa essere quella di affrontare tematiche a loro vicine, in grado di coinvolgerli in prima persona. Mi riferisco in particolar modo alla delicata questione della disoccupazione giovanile e più in generale del lavoro a Livorno, che rispetto alle altre città toscane, secondo i dati allarmanti, non si trova in un momento favorevole.

Allo stesso tempo ritengo che dovrebbe anche essere data ai giovani stessi la possibilità di parlare ed aprire un dibattito su questi argomenti. Sicuramente anche creando connessioni con le varie rappresentanze studentesche sia degli istituti superiori che delle università, organizzando magari incontri o tavoli tematici. I ragazzi giovani molto spesso presentano una sensibilità più spiccata su determinate materie d’attualità, perciò stimolarli e creare un confronto diretto potrebbe essere utile e vantaggioso per entrambe le parti.

Cosa faresti per aumentare il turismo nella nostra città?

Si dovrebbe trovare una sinergia fra le varie città toscane, senza escludere Livorno dal traffico turistico ed offrire direttamente sulle crociere dei pacchetti per permettere ai turisti di scoprire e conoscere anche Livorno e non di vederla solo come un porto di passaggio, per le storiche e rinomate città d’arte. Con il progetto della Darsena Europa, inoltre, sarebbe possibile incrementare notevolmente il flusso crocieristico ed intercettare un cospicuo numero di viaggiatori.

Abbiamo molto da proporre, a partire dal giro dei fossi in battello fino alla visita dei musei civici ed è giusto puntare alla massima valorizzazione del territorio livornese, che comprende non dimentichiamocelo anche i comuni di Bolgheri e le terre di produzione di vini pregiati come il Sassicaia, quindi la possibilità di proporre percorsi enogastronomici ai turisti. Uno dei sogni che condivido con il partito sarebbe anche quello di recuperare e rivitalizzare lo storico Ippodromo Caprilli, per utilizzarlo non solo per eventi ippici ma anche per manifestazioni e concerti.

In Consiglio Comunale di cosa vorresti occuparti in particolare?

Mi piacerebbe molto occuparmi delle problematiche giovanili, incrementare i contatti fra le scuole superiori, il polo universitario di Logistica e il porto, magari aumentando i tirocini curricolari e ampliando la rete formativa di aziende direttamente connesse al mondo dell’istruzione. Come Giovani Democratici avevamo pensato di attivare uno sportello specifico per la disoccupazione giovanile, in grado di aiutare i ragazzi a destreggiarsi ma soprattutto a inserirsi nel mondo del lavoro. Vorrei cercare di valorizzare le giovani eccellenze livornesi evitando la “fuga di cervelli” all’estero, per creare una futura classe dirigente più consapevole e preparata.

Sarei interessato, inoltre, al mondo dello sport, avendo praticato per dieci anni marcia con buoni risultati mi sento affine a questa realtà, soprattutto perché credo nei benefici tout court che si ottengono dalla pratica dello sport fin dalle elementari. Sarebbe interessante promuovere anche tutte quelle discipline sportive considerate minori (come l’atletica, il nuoto e la scherma solo per citarne alcune), nelle quali oltretutto i livornesi negli anni hanno dimostrato uno straordinario talento, raggiungendo persino traguardi olimpionici.

Cosa ne pensi della gestione del Porta a Porta a Livorno?

Il Porta a Porta così strutturato non è funzionale e viene vissuto dalla cittadinanza come un obbligo imposto dall’alto, piuttosto che come dovere morale volto alla salvaguardia dell’ambiente. Il riciclaggio dovrebbe essere semplice, intuitivo e facile, ma soprattutto non soggetto a una calendarizzazione così serrata, che non permette ai cittadini di gettare quotidianamente la spazzatura che producono.

La raccolta differenziata oltre ad essere eticamente corretta è una forma di educazione al senso civico, ed è giusto che ogni famiglia dia il proprio contributo, ma sono i rifiuti delle imprese quelli che incidono maggiormente sull’inquinamento urbano. Si dovrebbe perciò partire dal riciclaggio dei rifiuti stessi e diminuire gli scarti delle grandi industrie, reintroducendo il materiale residuo nella filiera produttiva. Andrebbero incentivate le isole ecologiche ed introdotte le tessere per utilizzare i cassonetti intelligenti e monitorare l’efficienza cittadina, infine sensibilizzare la popolazione sul tema fin dalla prima infanzia.

E della spinosa questione degli stalli blu?

I parcheggi a pagamento, per quanto ormai presenti nella maggior parte delle città italiane, così distribuiti danneggiano i piccoli commercianti, i quali sono costretti a pagare quotidianamente il pedaggio, anche per parcheggiare il proprio mezzo vicino alla loro attività. Non è accettabile che non siano previste agevolazioni o sconti concreti per tutti i lavoratori che si sono trovati circondati dalle strisce blu, in zone della città anche meno “turistiche” del lungo mare. Inoltre è inaccettabile che l’appalto sia stato vinto e dato in gestione a una società esterna, danneggiando ulteriormente l’economia cittadina.

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Chiara Sabbatini

Nata a Livorno il 25/09/1995 e laureata in Scienze dei Beni Culturali all'Università di Pisa. Coltivo da sempre una passione per l'arte e la letteratura, amo il cinema e il teatro e scrivo poesie nel tempo libero. Viaggiare mi affascina e non perdo occasione di ampliare i miei orizzonti. Fare del mio diletto, la giornalista, una professione, sarebbe un sogno che si avvera. Spero di appassionarvi con i miei articoli legati al campo dell'Arte e della Cultura.

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