27 Luglio 2024

Domenica 19 febbraio è andato in scena al Teatro Goldoni di Livorno l’opera lirica “Il cappello di paglia di Firenze”, elaborata e recitata dalla prestigiosa compagnia teatrale CLT Opera Studio. Il regista, Lorenzo Maria Mucci, ha tentato il connubio tra il film di René Clair diretto nel ’27 (a partire dall’opera di Labiche di metà ‘800) con il libretto di Nino ed Ernesta Rota. Possiamo dire che il tentativo è brillantemente riuscito.

Le tende del sipario si sono aperte su di un set cinematografico parigino dei primi decenni del XX secolo. La troupe sta riprendendo una scena in cui un giovane, Fadinard, conduce rapido un calesse. Questo breve incipit, apparentemente staccato dalla trama dell’opera è in realtà il ponte tra Clair e Rota, tra film e lirica, tra cinema e teatro. Inoltre, i ritmi briosi del maestro, si sposano perfettamente con le dinamiche del cinema muto a cui il regista vuole ricollegarsi.                                                                                                                                                                                  Lo spettacolo che segue poi, si presenta come una scorrevole vaudeville, dove si susseguono le peripezie del protagonista, suo malgrado coinvolto in un tragicomico disguido: il suo cavallo ha mangiato il cappello di paglia di una nobildonna, che a passeggio con l’amante, si è venuta casualmente a trovare sulla strada di Fadinard. Così il protagonista, nel giorno del suo matrimonio, rimane invischiato nelle tresche amorose dei due. L’amante, un militare poco diplomatico, irrompe nell’appartamento di Fadinard e, senza troppe reticenze, pretende la restituzione del cappello. Cappello senza cui la donna non può ripresentarsi dal marito, che geloso e possessivo, si insospettirebbe. Dopo numerose vicissitudini, come l’incontro con la baronessa di Champigny che lo scambia per il famoso violinista Minardi, si giunge all’epilogo: il cappello viene restituito, e gli sposi novelli possono godersi la prima notte di nozze.


Spettacolo interessante per chi cerca un primo approccio non impegnativo alla lirica, data la scorrevolezza della vicenda trattata.

Di  Gigi Annarelli- Enrico Raugi

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Enrico Raugi

Sono Enrico, classe '97 e studio Storia Moderna a Pisa. Nei libri, la politica e i viaggi ritrovo le mie passioni. Spero che i miei articoli suscitino il vostro interesse.

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