19 Aprile 2024

God of War III – Remastered : Un Simposio ancora caro agli Dei

All’epoca della sua uscita, negli stores di tutto il mondo, avvenuta attorno al 17 marzo 2010, God of War III si rivelò un gioco carico di aspettative, premesse e promesse da mantenere. Le gesta di Kratos, prima uomo mortale, poi Dio della guerra, 81vMbub5d6L._SX425_ed infine ribelle e sobillatore della più grande rivolta contro gli Dei, giungevano finalmente alla parola “Fine” ed un qualunque possessore dell’amata console Sony non poteva, di certo, che fremere dinnanzi al potenziale che, una volta inserito il bluy-ray nel monolite nero, si sarebbe scatenato davanti ai suoi occhi.


L’ultimo atto, che poi così non si sarebbe rivelato a causa di “God of War : Ascension”, dello spartano più famoso del mondo dei videogiochi, seppe entusiasmare sia la critica che il pubblico, forte di un gameplay collaudato e ben ancorato a delle solide basi, ormai note, capace di unire la spettacolarità richiesta e il divertimento, mai, negli anni, venuto meno quando si è parlato di produzioni dei Santa Monica Studios; un trionfo, non c’è che dire, una pietra miliare della passata generazione, la quale gelosamente è rimasta custodito nel cuore del sottoscritto, che figlio di studi classici, non ha mai potuto negare il fascino e la gioia di una visione (per quanto iperbolica e snaturata in vari contesti) oscura e contemporanea, ma dal sapore antico e epico, di quella civiltà greca che, sovente, si apprestava a studiare sui libri di scuola il pomeriggio.

L’ascesa di Kratos al Monte Olimpo assieme ai Titani, sul dorso di Gaia, segna sia la conclusione del secondo capitolo del brand, che l’inizio di questa terza parte, dove ad aprire le danze sono proprio i figli di Urano intenti a giungere davanti a Zeus per detronizzarlo e assicurarsi il dominio della terra e del cielo. Inutile dire che, per quanto le perdite siano presenti in entrambi gli schieramenti, il tutto fallisca e lo spartano, privato di ognuno dei suoi poteri, è costretto a ricominciare la propria vendetta dagli Inferi, prigioniero, ancora una volta, del Dio dei morti, Ade, guardiano dell’oltretomba e particolarmente incollerito per la perdita del fratello Poseidone. Kratos, riuscirà, grazie ad Atena, a superare 11879203_10206579533959374_502120204222947828_oinnumerevoli sfide, districarsi tra i più intricati labirinti nati dalla mente brillante di Dedalo, sconfiggere Crono e vedersela faccia a faccia con Zeus, mettendo un piede dopo l’altro in una strada fatta di strazianti sacrifici e rabbia cieca.

A distanza di ben 5 anni God of War, proposto lo scorso luglio su piattaforma next-gen, con l’aggiunta del lemma “remastered”, resta indubbiamente uno spettacolo visivo per gli occhi, capace di viziare ogni giocatore e appassionato della serie, dimostrandosi ancora attuale e tutt’altro che datato sotto molte sfumature, forte di una trama piena di colpi di scena godibile anche da chi, più o meno come me, non aveva al tempo mai messo mano ad uno dei capitoli precedenti. I modelli poligonali dei personaggi, seppur non revisionati né ricreati per l’occasione, son abbastanza pregiati e fanno la loro sporca figura persino con una grafica a 60 frame ed una risoluzione a 1080p; certo, se fatto un confronto con quello che le case di produzione riescono a dar vita oggi, è chiaro che God of War ne esca, senza mezzi termini, con le ossa rotte, sotto alcuni punti di vista, 11856441_10206571614761399_3115794356479530499_oe che le animazioni facciali, così come alcune “spigolosità” nella realizzazione del corpo dei tanti protagonisti, fanno storcere un po’ il naso, specialmente da chi forse si aspettava un edizione corposa e ricca di novità.

Perché se la grandezza e la bellezza del gioco, in se per se, non è assolutamente messa in discussione, lo è il motivo per cui questo Remastered sia stato realizzato, non dai Santa Monica, per la precisione, ma da un piccolo studio Sony, ove nell’offerta, che vanta il modico prezzo di 40 euro (circa), si vede chiamato in causa solo il terzo capitolo, orientando il tutto verso un tipo di acquirente specifico, vale a dire quello che ha già messo mano alla storia di Kratos, ma che non ha, per chi sa quali nefasti motivi, voluto giocare quello che viene considerato dai più il canto del cigno di una saga storica. Sarebbe, seguendo la logica, stato preferibile fornire a tutti noi una confezione al cui intero trovare la trilogia completa o il già citato capitolo accompagnato 11729006_10206571513318863_7689120680889306794_odal più recente, ma meno nobile, Ascension e, perché no?, non sarebbe guastata l’aggiunta del tanto discusso multiplayer.

In un’era dove Sony punta ad un doppio tipo di mercato, per gli sperimentatori e innovatori, ed i nostalgici del (recente) passato, God of War III può considerarsi da comprare e giocare ancora, solo ad una manciata di condizioni: se non avete mai messo mano ad un capitolo della serie (tranquilli, viene tutto spiegato con filmati introduttivi e dialoghi, a grandi linee, per familiarizzare con la vicenda), oppure se siete così tanto appassionati del brand che non potete fare a meno di vantarvi di avere nella vostra videoteca un piccolo capolavoro. In questo caso, per quel che mi riguarda, faccio parte di quella schiera di persone che, trovato grazie ad una nota catena di supermercati con un’offerta del 40% su ogni videogioco, non ha potuto fare a meno di spendere (nobilmente o meno, lascio a voi deciderlo) 20 euro per questo prodigio della videoludica. Ne sono consapevole? Certo! Ritengo di aver fatto una scelta sbagliata? Personalmente, arrivato ai titoli di coda per l’ennesima volta della storia di Kratos, ammetto che God of War, come pochi giochi, ancora mi sa affascinare e divertire in toto, pur con i suoi limiti e la sua età che porta gravemente sulle spalle come un pesante fardello. Penso di aver fatto una scelta sbagliata e poco condivisibile? Assolutamente no, in fondo, se non fosse per il prezzo assurdo, i Remastered sono la the-course-of-empire-destruction-thomas-cole-1836perfetta copia-cronfronto dei Blu-ray per i Dvd, e scommetto di non essere l’unico a questo mondo ad avere la VHS, il DVD e il BD de Il Signore degli Anelli, così come di altri tanti film.

Un consiglio sul da farsi? Se proprio sbavate dietro al prodigio dei Santa Monica aspettate una super offerta, o uno sconto, poiché stiamo parlando di una cifra di listino particolarmente alta, ma una volta arrivato il suddetto, e siete degli appassionati o ne sentite la mancanza del burbero e vendicativo spartano, non aspettate un secondo a comprare questo Remastered, che, tra le poche nuove aggiunte, offre il “solito” sistema di fotocamera (condivisibile sui social network) e una maggiore fluidità accompagnata da un’ottima risposta ai comandi.


Purtroppo, laddove il tutto scricchiola considerevolmente, è nel gameplay e nell’impostazione, piuttosto data e quadrata, che resta notevole solo se inquadrata nella giusta prospettiva e nella presa di coscienza, da parte di chi lo gioca, di avere tra le mani un videogame di ben 5 anni, e da allora, come sapete, di progressi se ne sono fatti. Poiché, come emerso dai recenti video ed interviste, persino un prodotto come Uncharted 4 ormai agogna ad essere un gioco di avventure capace di offrire ampi spazi e innumerevoli soluzioni (cosa però da constatare entro il prossimo anno) 11872210_10206579581960574_6045440547464711081_oda sfruttare grazie anche all’ambiente, ed è perciò chiaro che God of War III sia vittima, sotto questo profilo, di tutte le malefatte del tempo, ma la grafica, il perfetto utilizzo delle proporzioni, così come l’ispirata direzione tecnica, il plot narrativo, alcuni modelli e il pathos che questi riesce a creare grazie ad una climax curata ad hoc, fanno dell’opera dei Santa Monica un gioiello di delicata purezza, non da guardare con disprezzo, ma con rispetto, per quel che è stato ed ha significato, figlio del suo tempo e massimo rappresentante di una precisa idea di videogioco e perverso divertimento dal retrogusto classico ed epico. Un simposio di sangue e vendetta condito a suon di lame e lacrime, un sacrificio di grandezza offerto agli Dei ed a Zeus.

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Claudio Fedele

Nato il 6 Febbraio 1993, residente a Livorno. Appassionato di Libri, Videogiochi, Arte e Film. Sostenitore del progetto Uninfonews e gran seguace della corrente dedita al Bunburysmo. Amante della buona musica e finto conoscitore di dipinti Pre-Raffaelliti.
Grande fan di: Stephen King, J.R.R. Tolkien, Wu Ming, J.K. Rowling, Charles Dickens e Peter Jackson.

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