26 Aprile 2024

1. Rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni.

2. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano scherzi.


3. Dare alle scuole private denaro pubblico.

L’ultimo di questi tre punti è certo il più pericoloso dell’operazione attuata oggi.

Denaro di tutti i cittadini,di tutti i credenti nelle diverse religioni, che invece viene destinato ad alimentare le scuole di una sola religione.

Eppure la costituzione recita: ”Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato” (art.33 della Costituzione, III comma). Nonostante la nostra costituzione sia una delle più avanzate viene spesso ignorata e calpestata a partire dagli articoli riguardanti istruzione e sanità.

I contributi alle scuole private sono iniziati con la legge 62 del 10 marzo 2000quando a Palazzo Chigi sedeva Massimo D’Alema e all’istruzione c’era Luigi Berlinguer, i finanziamenti alle scuole private sono arrivati alla cifra record di mezzo milione di euro.

Lo Stato offre già un’istruzione libera, pubblica, ugualmente accessibile da tutti: chi vuole mandare i propri figli altrove, lo faccia a spese proprie. Le risorse che si ottengono si investano per migliorare le strutture e i servizi della scuola pubblica piuttosto.


Il mandare il proprio figlio alla scuola privata è un diritto, lo dice la Costituzione, ma è un diritto il farselo pagare? È un diritto che uno, se vuole, lo esercita, ma a proprie spese. Il cittadino che vuole mandare il figlio alla scuola privata, se la paghi, se no lo mandi alla scuola pubblica.”

Così diceva Piero Calamandrei nel suo discorso sulla scuola pubblica nel 1950.

Ma c’è un’altra forma per arrivare a trasformare la scuola di stato in scuola di partito o di setta. Il totalitarismo subdolo e indiretto comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Ed allora Cure di denaro e di privilegi cominciano ad andare solo a queste scuole private. Si comincia persino a dire che queste scuole sono migliori delle scuole di stato. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglioCosì la scuola privata diventa una scuola privilegiata.

non si capisce perché le scuole private cattoliche debbano avere denaro e privilegi in più rispetto non solo alla scuola pubblica, ma anche a qualsiasi altra scuola privata. Se le scuole cattoliche chiudono non è un problema di Stato: lo è se chiudono quelle pubbliche.

E non è questione di governi di sinistra o di destra. Oggi neanche la sinistra difende la scuola pubblica, oggi neanche la sinistra obbietta davanti a oltre 9 miliardi di tagli alle scuole di stato e davanti a soldi pubblici che vengono destinati per scuole private.

Probabilmente Gramsci si rivolterebbe nella tomba se venisse a conoscenza dell’esultanza del PD per i 223 milioni di euro assicurati alla scuola privata.

scuola pubblica 121122193238 medium 300x200 Scuola pubblica in brandelli

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Rosa Caramassi

Sono nata a Piombino nel 1996 e vivo a Livorno. Solamente tre anni dopo la mia nascita comincio a fare danza, con il passare degli anni arrivo a fare danza contemporanea.
Ho una grande passione per le correnti avanguardiste del novecento, letteralmente, artisticamente e musicalmente.
Da quando sono piccola ho una grande passione per la Francia e Parigi (anche in quanto "ombelico" dei più grandi artisti e scrittori del novecento).
Mi piace viaggiare e vedere nuovi posti, odio restare tutto l'anno nella mia città con cui ho un rapporto quasi di odio amore (come più o meno tutti i Livornesi).
Frequento il liceo classico ISIS Niccolini Palli, ma a dirla tutta studio solo ciò che piace a me, motivo per cui non vedo l'ora di iscrivermi in un' università francese.
Ho un grande interesse verso la politica italiana, soprattutto del 1900 e più di tutti approfondisco sul Partito Comunista Italiano e sui personaggi che lo hannno popolato.

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